Oliviero Toscani: «Il sindaco di Riace venga a vivere a Treviso, lo ospito io»

Giovedì 18 Ottobre 2018
Oliviero Toscani: «Il sindaco di Riace venga a vivere a Treviso, lo ospito io»
LA PROPOSTA
VILLORBA (TREVISO) «Certo che ci siamo sentiti. Vedrete se non arriva».
Se qualcuno avesse avuto un minimo dubbio, eccolo servito. Il sindaco di Riace Mimmo Lucano a Fabrica verrà sul serio. La patria United colors chiama. E Lucano risponde. Forse non sceglierà il Nordest come residenza, ma pare sia disposto a raccontare la sua filosofia di accoglienza al Nordest. Oliviero Toscani ha fatto centro un'altra volta. Ed è entrato a mano tesa e con tempismo perfetto in una storia che divide l'Italia. «Mimmo Lucano deve venire nel Nordest a spiegare come si fa l'integrazione. Perché questo è un laboratorio interessantissimo, dove convivono gli atteggiamenti più estremi: dall'ottusità al cosmopolitismo massimo. Qui davvero è la frontiera dell'integrazione vera». Dopo l'annuncio alla stampa, risulta che Lucano e Oliviero Toscani si siano sentiti ieri. E l'invito a Fabrica prende corpo. «Cosa pensavate, che lo dicessi solo per farmi pubblicità? Ovvio che alle parole sono seguiti i fatti».
DIVIETO DI DIMORA
Dopo la revoca degli arresti domiciliari a Mimmo Lucano, sindaco calabrese accusato di istigazione all'immigrazione clandestina, resta il divieto di dimora quindi il primo cittadino, per il momento, non potrà rimanere nella sua città. E Oliviero Toscani si era subito offerto di dare asilo a Lucano a Treviso nella sua Fabrica, il centro di ricerca comunicazione/creatività del gruppo Benetton, alle porte del capoluogo della Marca: «Mimmo Lucano venga a Fabrica - ha dichiarato due giorni fa il noto fotografo - Casa nostra è casa sua e qui potrà rimanere fino a quando potrà rientrare a Riace, fino a quando vorrà. Venga a insegnarci il futuro, perché abbiamo bisogno di lui ovunque: il nostro è un centro di resistenza e tutta l'Italia è come Riace». Toscani fa sul serio: ormai in residence permanente a Villorba ha subito parlato con il sindaco di Riace. «Cosa ci siamo detti non ve lo dico, ma vedrete che Lucano a Treviso ci arriva. E anche presto».
«VENETO LABORATORIO»
Il nuovo direttore creativo di Fabrica ha spiegato che il Nordest è un osservatorio eccezionale sui fenomeni migratori. «È un laboratorio pazzesco, perché in Veneto coesistono due atteggiamenti antitetici. Da un lato la cecità più becera, dall'altro la coesistenza vera, basata sulla cultura e sul lavoro». Un luogo adatto per un sindaco indipendente, divenuto un'icona in tutto il mondo. Così dal think tank dei Benetton ieri ha iniziato a prendere forma quello che, se non è proprio un invito a prendere fissa dimora, si tradurrà sicuramente in una collaborazione. L'invito al sindaco calabrese dà ancora più sostanza a quello che Toscani sta immaginando come una sorta di antipensiero: a Fabrica va in onda la controcultura. Dopo Altan arriveranno Carlo Freccero e Giuliano Pisapia. «Fabrica è una cosa seria- puntualizza Toscani- qui arriva gente indipendente, che ha un proprio pensiero, e la schiena dritta. Forse stiamo formando una controcultura. Lucano è uno di questi. Un esempio, indubbiamente». Se i fatti di cronaca hanno dato al fotografo la classica buona idea per continuare a far parlare di sè e dei suoi progetti, è anche vero che sull'energia dei migranti il creativo milanese ha costruito parte della campagna di comunicazione legata alla rinascita del marchio Benetton. «Non mi sono svegliato due giorni fa - rincara Toscani - noi l'abbiamo detto subito: qui a Fabrica è caccia alle migliori teste, è caccia alle intelligenze che arrivano dal mare. È wanted creativity: chi cerchiamo? Un mondo diverso dal nostro, pieno di gente giovane che ha fame, forza e speranza». In questo progetto esperienze come quelle di Lucano diventano preziose. «Lui la pensa come noi, la diversità è un valore». Alcune forze politiche trevigiane hanno già fatto sapere che osteggeranno in ogni modo il progetto di Toscani, ma il fotografo tira dritto. Con il placet di Luciano Benetton, che tace ma acconsente. «Fabrica è casa nostra, e facciamo quel che vogliamo. Qui bisogna riparare ad un torto e a un paradosso. Il mondo ci invidia le persone- conclude Toscani- e noi le mandiamo in galera. Sono imbarazzato».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 12:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci