Nordest, il nuovo Rt di Battiston prevede luci e ombre: Treviso -17%, Trento +22%

Mercoledì 24 Febbraio 2021
IL MODELLO
VENEZIA Ormai da un anno la nostra quotidianità è scandita dall'indice di contagio. All'inizio dell'emergenza era R0 (erre con zero), con il passare del tempo e con l'attuazione delle restrizioni è diventato Rt (erre con ti): è il numero che dice quante persone mediamente possono essere contagiate da un individuo infetto, per cui se è pari a 2, significa che ciascun positivo può trasmettere il virus a un paio di soggetti. Il calcolo settimanale viene effettuato in ogni regione sui casi sintomatici, per data di inizio dei sintomi, di conseguenza risulta sfalsato di circa sette giorni rispetto alla conta quotidiana delle infezioni, come emerge ogni venerdì dal verdetto di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità. Siccome però le varianti incalzano e le vaccinazioni arrancano, spunta un metodo semplificato per misurare l'andamento dell'epidemia, con l'obiettivo di stilare previsioni a una settimana e consentire l'adozione di misure ritagliate sulle province: si chiama R*t (erre star con ti) ed è il frutto di un accordo tra l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali e il dipartimento di Fisica dell'Università di Trento, questo modello che dipinge luci e ombre nella situazione prossima ventura del Nordest.
LE VARIABILI
Nordestine sono anche le radici del nuovo sistema: Agenas è guidata da Domenico Mantoan, ex direttore generale della Sanità in Veneto, mentre il coordinatore dell'Osservatorio dati epidemiologici dell'Ateneo trentino è il fisico sperimentale Roberto Battiston, già presidente dell'Agenzia spaziale italiana. Da mesi l'esperto, nella sua attività divulgativa, sottolinea la necessità di passare dagli algoritmi basati sulla regressione statistica, in cui l'andamento dei nuovi casi osservati nel tempo viene derivato dai dati dei giorni precedenti, ai modelli epidemiologici, nei quali vengono messe in relazione tra loro le variabili notate.
Battiston ha proposto di considerarne tre, ricomprese nello schema sir, acronimo di suscettibili (la parte di popolazione predisposta a contrarre l'infezione), infetti (la quota che è stata colpita dal virus e e può trasmetterlo) e rimossi (la porzione che, essersi contagiata, è guarita o è deceduta). È stato così messo a punto un sistema di equazioni differenziali non lineari, che combina parametri come il numero degli infetti attivi, i cittadini ancora sani, la popolazione totale, la probabilità di trasmettere l'infezione, il numero di contatti nell'unità di tempo e il tasso di uscita espresso in giorni.
I RISULTATI
Lasciando ai matematici lo svolgimento dei calcoli, apprendiamo i risultati dal sito di Agenas, che partendo dai numeri del contagio diffusi quotidianamente dalla Protezione civile, vuole mettere a disposizione dei governi locali le previsioni settimanali sull'andamento degli infetti attivi. Secondo le stime aggiornate al 21 febbraio, nell'arco di sette giorni il livello degli attualmente positivi dovrebbe subire un calo dell'1% in Italia (in un intervallo di variabilità fissato tra -5% e +1%), del 12% in Veneto (tra -19% e -5%) e del 5% in Friuli Venezia Giulia (tra -7% e -4%), mentre in Trentino registrerebbe un'impennata del 22% (tra +15% e +30%) e in Alto Adige un aumento del 4% (tra -1% e +10%).
Significativi sono i dati provinciali, utili per l'eventuale implementazione di iniziative specifiche: Verona -16%, Vicenza -9%, Belluno -11%, Treviso -17%, Venezia -14%, Padova -8% e Rovigo -10%; Udine -1%, Gorizia -6%, Trieste -9%, Pordenone -12%. Sarà interessante vedere se questa raffica di segni meno verrà confermata nella quotidianità, ora che i bollettini veneti sembrerebbero invece indicare una risalita dei contagi e dei ricoveri.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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