Niente febbre né raffreddore ma dovrà stare in isolamento In quarantena la sua scuola

Giovedì 27 Febbraio 2020
IL FOCUS
PADOVA Niente febbre, nessun raffreddore, nemmeno un colpo di tosse o uno starnuto. È in ottime condizioni di salute, ma è risultata positiva al tampone e quindi deve starsene a casa in isolamento. Stessa sorte toccherà ai compagni di classe, mentre la scuola rimarrà chiusa per consentire una totale sanificazione. È una bimba padovana di otto anni la più giovane paziente veneta ad aver contratto il Coronavirus. Vive a Curtarolo, va a scuola a Limena e proprio qui, nel piccolo comune a due passi dal casello di Padova Ovest, è stato registrato un nuovo significativo cluster che conta ufficialmente almeno otto persone contagiate. Il primo è stato un imprenditore di 68 anni ricoverato in Terapia intensiva all'ospedale di Padova e la bambina è una sua parente. Altri sei casi, tutti legati a questa famiglia, sono stati registrati tra Limena e Curtarolo. Un caso di contagio è stato segnalato anche nella vicina San Giorgio in Bosco (accertamenti in corso), mentre due ulteriori casi sono emersi ieri mattina a Vigodarzere, nella cintura urbana di Padova: una coppia di coniugi è in buone condizioni.
IL NUOVO ALLARME
Se nell'ultima settimana l'attenzione si era concentrata sulla Bassa Padovana e in particolare sul comune di Vo' Euganeo, primo focolaio in Veneto e per questo tutt'ora blindato e isolato, ora i riflettori si accendono anche sull'area di Limena. L'imprenditore ieri risultava ancora in gravi condizioni, mentre tutti gli altri contagiati sarebbero asintomatici. La piccola di otto anni frequenta la scuola elementare Petrarca e ieri il sindaco di Limena Stefano Tonazzo ha eseguito le disposizioni emanate dal Dipartimento di Prevenzione delle Regione: l'istituto resta chiuso per essere sanificato. La data di riapertura non è stata ancora fissata ma si parla del 9 marzo, termine del periodo di incubazione della malattia. È stato inoltre previsto l'isolamento fiduciario di tutta la classe frequentata con il coinvolgimento dei pediatri di famiglia. In isolamento fiduciario anche gli insegnati della classe e parte del personale scolastico. Sono invece risultati negativi i tamponi eseguiti agli operatori del Distretto sanitario di Limena dove lunedì si era presentato l'imprenditore contagiato, accusando un malore poco dopo.
IL PAESE BLINDATO
A Vo' Euganeo, paese che conta poco più di tremila anime e un triste primato (abitava qui il primo morto veneto, Adriano Trevisan di 78 anni) i tamponi su tutta la popolazione procedono al ritmo di 500 al giorno. L'obiettivo, però, è non perdere il contatto con la quotidianità. Da stamattina infatti i 650 alunni dell'istituto comprensivo di Lozzo Atestino, di cui fa parte anche il polo di Vo', torneranno a fare lezione. Niente banchi, cattedre e lavagne: saranno tutti collegati per due ore al giorno via tablet o smartphone alle piattaforme didattiche online messe a disposizione dalla scuola. «Nessun docente si è tirato indietro di fronte a questa situazione inedita - racconta il preside Alfonso D'Ambrosio -. Da subito abbiamo pensato di continuare a essere una scuola, pur nell'emergenza». Oggi ad accogliere virtualmente i ragazzi ci sarà anche il preside di Codogno, primo focolaio italiano nel lodigiano: porterà il suo saluto in uno spirito di gemellaggio solidale. Sono più di 800 le mail arrivate negli ultimi giorni alla scuola di Vo': scrivono, per proporre aiuto o semplicemente per dare sostegno morale, insegnanti, scrittori e psicologi di tutta Italia. Ad aiutare gli anziani nel fare la spesa ci pensa un gruppo di Giovani alpini mentre la nuova attrazione di gruppo è il Monopoly Virus edition inventato da una famiglia in isolamento. «Qui - racconta più di qualcuno guardando il bicchiere mezzo pieno - ne approfittiamo per stare insieme. È come se fosse sempre domenica».
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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