Nessun furbetto, le doppie prenotazioni erano regolari

Martedì 9 Marzo 2021
IL CASO
PADOVA L'indagine interna è chiusa: le doppie prenotazioni ci sono state, ma tra gli insegnanti non c'erano furbetti pronti a far vaccinare anche parenti o amici. Il caos dei giorni scorsi, con il conseguente blocco del sistema Zerocoda, è stato generato da un disguido di tipo informatico. Ad una settimana di distanza l'Ulss Euganea di Padova chiude dunque il caso delle decine di prenotazioni illegittime che avevano portato il Dipartimento di Prevenzione ad avviare immediatamente una serie di verifiche interne ipotizzando l'esistenza di una truffa.
«Abbiamo concluso le indagini - spiega l'Ulss Euganea - È emerso che tutte le prenotazioni, anche quelle doppie fatte con lo stesso codice fiscale, riguardavano personale della scuola avente diritto. Si tratta di casi in cui una persona singola ha prenotato per più colleghi. Il sistema lo consentiva. Per accelerare i tempi di risposta era infatti stato utilizzato il sistema preesistente già in uso per i prelievi del sangue. A breve verrà reso disponibile nel sito web un nuovo applicativo dedicato in via esclusiva alle scuole, che non consentirà più di prenotare per altri».
L'ALLARME
Inizialmente la direttrice del Dipartimento, Ivana Simoncello, era sobbalzata sulla sedia immaginando che con lo stesso codice fiscale fossero stati fissati appuntamenti anche per decine di persone che nulla hanno a che fare con il mondo scolastico. Era stata lei stessa a sollevare il caso. Ora emerge invece che si tratta perlopiù di insegnanti che avevano prenotato con il proprio codice fiscale anche per i colleghi over 55 inizialmente esclusi nelle liste in possesso dell'Ulss.
A monte infatti c'è un altro intoppo. L'Ulss aveva chiesto all'Ufficio scolastico provinciale gli elenchi del personale ma questi non erano stati forniti per motivi legati alla privacy. L'azienda sanitaria aveva dunque dovuto rivolgersi al Ministero dell'Istruzione ricevendo però delle liste incomplete, senza gli over 55. Insomma, un problema dietro l'altro che ha inevitabilmente rallentato la campagna vaccinale. «Il sistema era stato bloccato in via prudenziale per procedere a verifiche e anche perché le liste in nostro possesso non comprendevano il personale over 55, che solo recentemente il ministero ha fornito. Fortunatamente non si è verificata alcuna irregolarità», ammette l'azienda sanitaria.
Attualmente su diciottomila lavoratori aventi diritto (tra insegnanti, bidelli e dipendenti amministrativi) in provincia di Padova ne sono stati vaccinati 2.700: il 15 per cento. La nuova piattaforma e l'arrivo di nuove dosi di vaccino possono consentire l'accelerazione: l'obiettivo è immunizzare tutto il personale entro la seconda metà di aprile.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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