Nel borgo fantasma sui colli Euganei tra stupore e paura

Sabato 22 Febbraio 2020
Nel borgo fantasma sui colli Euganei tra stupore e paura
IL PAESE
VO' EUGANEO I giovani di Vo' Euganeo ieri sera stavano sorseggiando il tanto atteso spritz del venerdì quando hanno saputo del contagio da Coronavirus di due loro compaesani, clienti del medesimo bar dove stavano brindando. Alla notizia, i sorrisi si sono congelati sul loro volto. Alcuni hanno tentato una battuta: «Ma no, dai, noi abbiamo l'alcol che ci protegge» ha sdrammatizzato un ragazzo alzando ancora una volta il calice prima di farsi tremendamente serio. Poco prima delle 20 è arrivata la telefonata dal Municipio sia al bar Sole che al bar Mio, frequentati dai due anziani ricoverati in isolamento all'ospedale di Padova dopo essere risultati positivi al Coronavirus. Il Comune ha imposto ai due locali la chiusura. Chiusura che oggi interesserà tutti gli esercizi commerciali, gli uffici, le scuole del paesino ai piedi dei Colli Euganei. Via i clienti, giù le serrande.
Nel giro di pochi minuti, appena la notizia ha iniziato a spandersi in paese, Vo' si è trasformato da ridente cittadina che si appresta a godersi il fine settimana, a borgo fantasma. Alla chetichella tutti gli avventori se ne sono andati silenziosamente a casa. Gli schiamazzi e le risate davanti al bar in pochissimo tempo sono diventati solamente un eco distante, lontano anni luce. A scendere sulle strade del paesino da poco più di tremila e trecento anime è stato il silenzio angosciante di un incubo diventato in pochi secondi realtà: epidemia potenzialmente mortale.
IL SILENZIO
In una parola: Coronavirus. Un nome che fino a ieri mattina si sentiva solamente in tv o si leggeva distrattamente sui giornali. Oggi per chi abita a Vo' è una cosa reale e concreta come il sole che sorge a Est. Chiusi tutti i negozi e i bar, poco dopo le 20 una sola luce è rimasta accesa in piazza. È quella dell'ufficio del sindaco Giuliano Martini, incredulo come i suoi concittadini che la sua Vo' sia piombata al centro delle cronache nazionali. Il primo cittadino ha passato tutta la serata, fino a tarda notte, attendendo di capire sotto quale forma prenderà vita da stamane il cordone sanitario che bloccherà ogni attività del paese. «È come a Cernobyl» sbotta un curioso, forte della visione della recente serie tv sul disastro nucleare, fermo a guardare la cameriera del bar Sole, proprio di fronte al municipio, chiudere a chiave la porta del locale preferito dai due anziani contagiati.
E la situazione da stamattina è surreale a Vo': non si può uscire dal paese senza controlli. Sono interrotte anche le fermate dei mezzi pubblici. E gli studenti e i lavoratori di Vò che frequentano scuole o aziende fuori dal comune, dovranno rimanere precauzionalmente a casa.
I numeri dell'emergenza sono enormi. La Regione sottoporrà a tampone 4.200 persone: i 3.300 abitanti del Comune padovano, i 300 familiari e conoscenti dei due contagiati e 600 operatori dell'ospedale di Schiavonia, come ha spiegato Francesca Russo, direttrice del Dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto. E non basterà risultare negativi per tornare alla vita normale: «Se gli operatori sanitari dovessero risultare negativi al tampone andranno a casa in isolamento fiduciario. Coloro che non vogliono andare a casa potranno essere sorvegliati in ospedale». E c'è già pronto un piano per chi dovrà fare l'isolamento. Dall'unità di crisi si ipotizza un luogo di contenimento nella vicina Abano Terme, a una decina di chilometri da Vo', mentre il sindaco Martini ha spiegato di aver già individuato nelle scuole del paese, chiuse in questi giorni, un ricovero per chi avesse necessità di fare la quarantena. Gli ultimi a passeggiare nelle strade di una Vo' sono una mamma e un papà col loro piccolo chiuso nella carrozzina: «Abbiamo appena saputo. Ci hanno detto che non c'è pericolo, di star tranquilli. Ma noi ora ce ne andiamo a casa più veloce che si può». Chiuso lo sportello dell'auto della famigliola, in giro per il paesino non si sente più alcun rumore. È un borgo fantasma.
M.Lucc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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