Monti, Cattaneo e Segre: tre sì sicuri Il pressing anche sui senatori a vita

Martedì 19 Gennaio 2021
IL CASO
ROMA Tre voti a favore del governo «ormai certi», due in forse e un assente. La conta del sostegno alla maggioranza ha inevitabilmente finito per coinvolgere anche i 6 senatori a vita che siedono a Palazzo Madama. Ovvero il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e altri cinque di nomina presidenziale: Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano e Carlo Rubbia, nominati proprio da Napolitano, e Liliana Segre, nominata invece da Sergio Mattarella. I loro sei voti potrebbero essere determinanti per il premier Conte e l'intero esecutivo, al momento solo la novantenne Segre si è esposta pubblicamente.
«Sì, parto per Roma, per fare il mio dovere a Palazzo Madama - ha spiegato - Non partecipo ai lavori del Senato da mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano consigliato di evitare, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo», aggiungendo di aver ormai «deciso di dare la fiducia al governo». Una dichiarazione che è oro colato per il pallottoliere di Palazzo Chigi.
I conti però - almeno quelli dichiarati - ancora non tornano. E allora, acquisito che l'ex presidente Napolitano non siederà in Senato oggi per motivi di salute l'attenzione si sposta sui 4 senatori rimanenti.
SENATORI
Sia Mario Monti che Elena Cattaneo hanno già fatto sapere che saranno al loro posto in Senato senza però fornire anticipazioni esplicite sul voto. O almeno non lo hanno fatto pubblicamente perché, per autorevoli fonti governative, «Voteranno entrambi a favore della fiducia». Vale a dire che ricalcheranno quanto già fatto a 2 anni fa sostenendo il governo nato dopo la crisi del Papeete.
Discorso diverso per i senatori Rubbia e Piano. Non solo entrambi non risultano iscritti ad alcun gruppo parlamentare quanto non sono mai stati molto presenti in Aula. Per openpolis il fisico è stato presente all'8,5 per cento delle votazioni a partire dal 30 agosto 2013 (data dell'ingresso in carica di entrambi, oltre che della senatrice Cattaneo). Un numero basso ma sufficiente per sperare. Soprattutto perché, come trapela, sarebbe stato lo stesso Conte a telefonare per convincerlo a presentarsi in Senato quest'oggi.
Una speranza che non sembra riguardare affatto Renzo Piano. «Spesso è in giro per il mondo, non credo sia neppure in Italia ora» spiegano. L'architetto d'altronde ha accumulato il 100 per cento di assenze fino ad oggi ed è quindi improbabile che appaia in Senato.
Francesco Malfetano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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