Modello Germania e cashback sulle spese contro la crisi di bar alberghi e ristoranti

Giovedì 2 Luglio 2020
IL MECCANISMO
ROMA Usare l'Iva per dare una mano ad alberghi, bar, ristoranti e negozi di abbigliamento, tra le categorie che più travolte dall'onda d'urto del Covid. Ma anche per spingere i consumi e sperimentare il salto nella lotta all'evasione, Non ci sono decisioni prese, ribadisce il premier, Giuseppe Conte, né «discrasie» sul tema con il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Ma è un' «ipotesi su cui si può ragionevolmente lavorare quella di mettere insieme due istanze, dando una scossa ai consumi attraverso un possibile sgravio dell'Iva per chi ricorre alla moneta elettronica». Lo schema, in realtà non è nuovo. Un progetto simile era già stato abbozzato con l'ultima legge di Bilancio e sarebbe dovuto scattare da luglio, con i pagamenti tracciabili in determinati settori ad alto rischio di evasione. Tutti i pagamenti effettuati con carta o bancomat sarebbero dovuti rientrare nelle tasche di chi ha effettuato le spese fino a un importo di 500 euro. Si tratta del super-bonus Befana tanto voluto proprio dal premier Conte. Accantonata la prima ipotesi, troppo complessa e penalizzante per gli incapienti, di rendere il bonus attraverso il meccanismo delle detrazioni si era passati all'opzione del cashback. Si pensava a una restituzione degli importi spesi in modo mensile o trimestrale, dal 2% al 4% di quanto speso direttamente sull'estratto contro del consumatore, fino a un tetto massimo. Un modo per favorire l'uso della moneta contante, ma anche per spingere la lotta all'evasione. Un'altra ipotesi, poi accantonata era stata quella di legare l'uso della moneta elettronica a un cashback a Iva ridotta di 3 punti. Ora sembra proprio questa la strada valutata «ragionevole» da Conte per spingere anche i consumi.
COME FUNZIONA
Tra le idee del governo c'è, infatti, il taglio dell' Iva attraverso cashless, cioè una sforbiciata del 10% selettiva e per un periodo sperimentale, ovvero a partire da settembre fino a fine anno, per chi paga con moneta elettronica. Così, per bar e ristoranti l'imposta sul valore aggiunto, per esempio, sarebbe azzerata, visto che è attualmente al 10%, mentre per alberghi e negozi di abbigliamento poco meno che dimezzata: passerebbe dal 22 al 12%. A patto che si usino carte o bancomat naturalmente. Ma il premier pensa nello stesso tempo a «misure premiali per incentivare i pagamenti digitali con meccanismi di cashback», dunque proprio il meccanismo del bonus Befana che potrebbe partire dal 2021.
Il tema centrale come al solito è quello dei fondi. Le risorse stanziate per il bonus Befana - 3 miliardi per il 2021 - sono state dirottate sul decreto Rilancio, per le coperture delle misure che hanno effetti anche sul prossimo anno. Ora quindi si tratterebbe di intervenire sempre in questa direzione, con una misura temporanea sulla falsariga di quanto fatto dalla Germania. Una misura mirata che, secondo alcuni, potrebbe valere altrettanto, circa 3 miliardi, e potrebbe trovare posto nella manovrina in preparazione per metà luglio, dopo che sarà avanzata la nuova richiesta di scostamento dagli obiettivi di deficit. Intanto l'opposizione attacca. La capogruppo di Fi alla Camera, Mariastella Gelmini afferma:«sul taglio dell' Iva solo annunci, così Conte deprime i consumi».
Roberta Amoruso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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