Mion cooptato subito in azienda per gestire tutti i dossier più delicati

Martedì 17 Settembre 2019
IL RETROSCENA
ROMA I Benetton si ricompattano sulla svolta in Atlantia, come segnale di discontinuità a politica e magistratura ma di continuità gestionale con la scesa in campo dell'uomo che rappresenta la sintesi familiare del dopo Gilberto: il presidente di Edizione, Gianni Mion. Manager di collaudata esperienza del gruppo veneto dove era tornato a giugno 2018, Mion dovrebbe essere cooptato oggi nel cda della holding e gestire la transizione. Ieri al consiglio di Edizione, la cassaforte che raggruppa i quattro rami della famiglia di Ponzano che controlla Atlantia, Autostrade, Benetton Group, sarebbe stato il patriarca Luciano a dare la linea sollecitando un cambio al vertice della holding.
UN DIBATTITO LUNGO
Una decisione inevitabile dopo gli sviluppi giudiziari relativamente alle nuove intercettazioni fra manager che hanno portato la procura di Genoa a trasmettere gli atti a quella di Avellino per i morti del viadotto Acqualonga. Sabato scorso Luciano aveva maturato il convincimento di cambiare il vertice e ne ha parlato con Mion e i nipoti che siedono nel board della cassaforte. A quel punto pare sia stato Ermanno Boffa, commercialista marito di Sabrina Benetton, figlia di Gilberto, a parlarne con Castellucci, visto che tra i due c'è più sintonia rispetto al resto della dinastia veneta.
Capito il clima, sarebbe stato lo stesso manager di Senigallia, in Atlantia dal 2001 come dg e dal 2006 al timone quale ad, a chiedere ieri mattina al presidente Fabio Cerchiai di convocare un consiglio straordinario per il pomeriggio di oggi. E al board Castellucci dovrebbe mettere a disposizione dei soci il suo mandato, dopo aver svolto una relazione nella quale quasi certamente vorrà spiegare come sono andate le ultime cose ribadendo l'assoluta trasparenza e liceità di comportamento suo e della squadra di manager.
In mattinata sempre di ieri si è tenuto un cda straordinario di Autostrade che ha confermato la sospensione, decisa lo scorso 14 settembre, da ogni ruolo e mansione dei due dipendenti interessati da provvedimenti cautelari nell'ambito dell'indagine sui viadotti svolta dalla magistratura di Genova. In una nota di Aspi si sottolinea come «il Consiglio ha inoltre confermato l'operazione «Trasparenza Totale» degli atti della società, con la creazione di uno sportello fisico e uno digitale che consentirà a chiunque abbia un legittimo interesse di accedere agli atti relativi alla gestione della rete e ricevere così la documentazione richiesta.
Sarebbe stato un board dibattuto dove anche i rappresentanti del fondo cinese Silk Road (5%) e di Allianz, attraverso Allianz Capital Partners, che assieme a Edf Invest e Dif ha rilevato il 6,94%, hanno convenuto che l'operato della struttura non dovrebbe prestare il fianco a critiche e tutte le operazioni sono state sottoposte a controlli.
Tornando al cda di Edizione (assente Alessandro), piena condivisione sull'avvicendamento di Castellucci. I lavori si sarebbero protratti sulle strategie future e il trattamento di fine rapporto da corrispondere al manager che dovrà essere formalizzato dai comitati interni della holding autostradale e approvato dal consiglio.
Castellucci era il leader che ha gestito con successo l'operazione Abertis e stava gestendo in prima persona la trattativa con Fs e Delta su Alitalia. Edizione avrebbe confermato il ruolo di Atlantia come partner industriale nella nuova Alitalia anche come segnale di apertura al governo. Il pallino, almeno in una fase iniziale, dovrebbe essere preso da Mion che ha esperienza, autorevolezza, capacità gestionali e in questa fase di cambiamento può rappresentare l'unità della famiglia. Il manager per 30 anni fino al 2016 era stato l'artefice della trasformazione industrial-finanziaria di quella che all'inizio era solo un'azienda di maglioni, fungendo da supporto alle geniali intuizioni di Gilberto. Nella doppia veste di presidente di Edizione e timoniere di Atlantia potrà garantire la continuità in attesa di una soluzione stabile. Si ricordi che lo scorso anno, dopo il crollo del Ponte, spuntò l'ipotesi di Monica Mondardini: non se ne fece nulla e la manager si è dimessa.
Rosario Dimito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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