«Mezzogiorno, il personale di polizia è presente nel lotto 45 del quartiere di San Andrés, complesso di Villanueva, dove è avvenuta la morte di Diego Armando Maradona». Inizia così il verbale delle forze dell'ordine intervenute per verificare le cause del decesso del Diez. Nel documento, pubblicato da La Nacion, le poche informazioni note sugli ultimi istanti di vita. «Nel momento in cui gli avrebbero dovuto somministrare il farmaco, si è registrato uno scompenso e la successiva morte». Maradona, che aveva un'infermiera a disposizione e personale medico che lo seguiva con costanza, è stato subito soccorso ma i tentativi di rianimazione sono stati inutili. Quando le nove ambulanze, secondo le ricostruzioni dei media locali, sono arrivate nella sua casa di Tigre, a Buenos Aires, non c'era già più nulla da fare. Un arresto cardiaco lo aveva portato via. A inizio novembre Maradona era stato ricoverato per una serie di controlli. In un primo momento sembrava trattarsi principalmente di anemia, ma dopo una tac di controllo era stato sottoposto a un intervento al cervello per un edema subdurale. Circa due settimane fa era stato dimesso e sembrava aver reagito bene, iniziando la terapia per l'anemia. Negli ultimi giorni, però, la situazione si era nuovamente aggravata, tanto da ipotizzare una riabilitazione a Cuba per migliorarne l'umore.
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