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VENEZIA L'ultima sua immagine al Mef, affacciato al balcone di via XX Settembre,

Sabato 14 Settembre 2019
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VENEZIA L'ultima sua immagine al Mef, affacciato al balcone di via XX Settembre, era stata postata su Facebook il 1° giugno 2018, giorno del giuramento del Governo gialloverde. Un uomo di spalle e un tricolore che sventolava: «Passione, impegno, senso dello Stato. In cinque anni al Ministero dell'Economia e delle Finanze, ho incontrato e lavorato con donne e uomini che mettono al primo posto il bene di questo Paese. Buon lavoro a chi resta e a chi verrà dopo di noi!». Ecco, quindici mesi e spicci dopo, e dopo aver lasciato il posto al leghista padovano Massimo Bitonci, il dem veneziano Pier Paolo Baretta torna da sottosegretario nel Conte bis, dopo esserlo stato anche negli esecutivi Letta e Renzi.
CHI È
Veneziano di nascita anche se ormai romano di adozione, classe 1949 (ha compiuto 70 anni lo scorso 29 giugno), una formazione ispirata all'associazionismo cattolico, Baretta ha trascorso la prima parte della sua vita pubblica nel sindacato. Assunto nel 1970 alla Lavorazione Leghe Leggere di Porto Marghera, ha iniziato da subito l'attività sindacale nelle file della Fim Cisl, la sigla dei metalmeccanici di cui è diventato numero uno nel 1997. L'anno successivo Baretta è entrato nella segreteria nazionale della Cisl e nel 2006 è stato designato segretario generale aggiunto, quando il leader era Raffaele Bonanni. L'addio agli incarichi sindacali è maturato nel 2008, in coincidenza con la candidatura alle Politiche. La storia recente è fatta di attività da parlamentare alla Camera e appunto di sottosegretario al Mef dal 2013. «Avremo tempo per parlare», ha detto ieri, rinviando le dichiarazioni oltre il giuramento di lunedì. Da capire quali saranno le sue deleghe, un particolare che interesserà molto ai risparmiatori delle ex Popolari, la cui frangia più oltranzista non è sempre stata tenera con lui, che pure potrebbe rappresentare l'acceleratore dei rimborsi all'interno del dicastero guidato da Roberto Gualtieri.
LE RIFLESSIONI
Nel periodo di lontananza dai Palazzi delle istituzioni, Baretta non ha smesso di interessarsi alla cosa pubblica, aggiornando costantemente i suoi canali social con le riflessioni sui temi di attualità. Ultima in ordine di tempo, quella sulla comunicazione della crisi estiva, la più social di sempre. La sua tesi? «La nostra democrazia ha dimostrato di avere anticorpi sufficienti». Una settimana dopo, la politica ha richiamato Baretta in servizio.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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