Mascherine e guanti su mezzi pubblici e taxi

Martedì 7 Aprile 2020
L'ORDINANZA
VENEZIA Su la mascherina. Il Veneto accelera sul fronte delle restrizioni nella lotta al Coronavirus. È una corsa a chi protegge di più naso e bocca. E se ieri mattina il sindaco di Treviso, Mario Conte, ha emesso un'ordinanza che obbliga i cittadini ad indossare le protezioni anche solo per uscire di casa, nel pomeriggio è arrivata la decisione della Regione di estendere l'uso di mascherina e guanti nei mezzi pubblici e nei taxi dopo averne disposto l'utilizzo nei mercati di prodotti alimentari.
FINO A PASQUETTA
La nuova ordinanza firmata da Luca Zaia riguarda tutti servizi legati al trasporto pubblico locale: autobus, treni, vaporetti ma anche il trasporto non di linea, compresi i mezzi a noleggio con conducente. Le misure, in vigore dalla mezzanotte di ieri, dureranno almeno fino al 13 aprile, giorno di Pasquetta. «Con questa ordinanza abbiamo voluto uniformare in tutto il territorio regionale l'uso di mascherine e guanti nei mezzi di trasporto pubblico locale sia su gomma che su acqua - spiega l'assessore regionale ai trasporti e alle infrastrutture, Elisa De Berti -. Vogliamo tutelare il più possibile i cittadini e i lavoratori del settore, che stanno svolgendo un servizio importante in questo momento delicato di emergenza sanitaria». Oltre a guanti e mascherina, il personale dei mezzi pubblici e i passeggeri dovranno ovviamente mantenere la distanza di sicurezza. Nuove misure riguardano poi la sanificazione delle maniglie delle porte e dei sostegni dei passeggeri e la frequente aerazione di ogni convoglio.
Treviso invece ha deciso di andare oltre i provvedimenti regionali, sulla scia di quanto disposto in Lombardia, obbliga la copertura di naso e bocca, in alternativa con sciarpe o foulard, anche all'aperto. Vale per tutto, compresa l'attività fisica consentita nel perimetro dei 200 metri in linea d'aria dalla propria abitazione. Quindi la corsetta attorno a casa, l'uscita col cane o semplicemente per i rifiuti nel Comune di Treviso da ieri deve avvenire con le idonee protezioni. Sanzioni da 25 ai 500 euro.
«Chiedo ai trevigiani uno sforzo in più per limitare ulteriormente le possibilità di contagio - dice il sindaco Conte - . È vero c'era già l'ordinanza della Regione che va benissimo ma che lascia i Comuni liberi di intervenire qualora si verifichino situazioni particolari. E in questi ultimi giorni a Treviso abbiamo visto troppe persone girare per strada».
CHIARIMENTI
L'intensificazione dell'uso di mascherine pone con maggior forza la questione della loro disponibilità, tenendo conto che secondo le indicazioni, non devono essere riutilizzate. Domenica il governatore Zaia ha annunciato di averne acquistate già 24 milioni e 700 mila e l'inizio della consegna alle Ulss di 239 mila pezzi al giorno. E ieri l'assessore Gianpaolo Bottacin ha precisato che ai Comuni sono stati distribuiti 8 milioni 342 mila mascherine di Grafiche Veneta destinate alla popolazione. In media una mascherina e mezza per abitante a cui si aggiungono quelle reperibili nelle farmacie. Sull'utilità di questi mezzi di protezione l'assessore ha sollevato una questione con Roma: «Su queste mascherine c'è l'obbligo di scrivere che non si tratta di un presidio medico chirurgico né di un dispositivo di protezione individuale - spiega-. Ma non è vero che non servono a nulla, sono comunque protettive tanto è vero che molte aziende chiedono la certificazione Dpi. Domandiamo al ministero della Salute di spiegare meglio con una terza dicitura o in alternativa di togliere le altre due, altrimenti il cittadino rischia di fare confusione».
Antonio Liviero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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