Mascherine, coop in campo E l'ateneo di Padova fa i test

Martedì 31 Marzo 2020
I DISPOSITIVI
VENEZIA La prima riconversione è stata attuata da Grafica Veneta. In questo modo sono stati consegnati alla Regione, e quindi ai Comuni, 4.195.320 schermi protettivi, donati per metà anche da altri benefattori. Risulta così raggiunto l'85,5% della popolazione. L'ultima iniziativa è stata annunciata ieri da Legacoop Veneto. Cinque coop venete, insieme ad altre sette a livello nazionale, hanno cominciato a produrre mascherine. Si tratta della capofila veronese Quid, della padovana Giotto e delle realtà rodigine Porto Alegre, Di tutti i colori e Centro Moda Polesano. Ma molte altre sono le aziende interessate e per questo, su iniziativa dell'assessore regionale Gianpaolo Bottacin, è stato promosso il progetto Uni.T.I., che vede appunto insieme l'Università (di Padova), il territorio e le imprese. Con il coordinamento di Fabrizio Dughiero, prorettore al trasferimento tecnologico, l'ateneo supporta la validazione tecnica di mascherine, camici, calzari e altri dispositivi. Nei laboratori universitari vengono svolti i test ed elaborati i rapporti tecnici, necessari alle autorizzazioni. Oltre a Università e Regione, sono coinvolti pure Arpav, Confindustria Veneto, Unioncamere Veneto, Protezione civile, Vigili del fuoco, Inail e Istituto superiore di sanità.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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