Marcato-Fontana, scontro in Lega sul ritorno di Tosi

Lunedì 11 Ottobre 2021
LA POLEMICA
VENEZIA Arriva al vertice lo scontro interno alla Lega sul possibile ritorno di Flavio Tosi in vista delle Comunali 2022. Nella chat del direttorio, quella sorta di consiglio nominato per assistere l'attuale commissario Alberto Stefani nella conduzione della Liga Veneta, ieri mattina è esplosa la polemica fra l'assessore regionale Roberto Marcato e il deputato Lorenzo Fontana. Secondo quanto è trapelato in giornata, il padovano avrebbe contestato al veronese alcune sue dichiarazioni di apertura rispetto al rientro tra i ranghi dell'ex sindaco scaligero, con il risultato di alimentare uno scambio di battute piuttosto acceso, a detta di chi l'ha letto.
LE VALUTAZIONI
Anche fra le mura politiche di WhatsApp vige infatti la regola per cui i panni sporchi devono essere lavati in casa. Ma da qualche pertugio è uscito uno spiffero che ha inevitabilmente agitato la domenica leghista. Tutto sarebbe cominciato con le valutazioni su Tosi espresse da Fontana al Corriere di Verona. «Personalmente potrei essere uno di quelli più risentiti nei suoi confronti, ma la politica è una cosa diversa», ha detto l'ex segretario veneto. «A me pare ha aggiunto che molti fingano di dimenticare quello che è successo in questi anni». E cioè il fatto che alle Politiche 2018 Tosi era alleato della Lega con Noi per l'Italia, così come alle Regionali 2020 faceva comunque parte del centrodestra. «Noi partecipiamo alle elezioni per vincerle ha chiosato Fontana e il governatore Luca Zaia ha ricordato che se non si ha un Varenne, in grado di staccare tutti gli altri, è opportuno pensar bene a chi possa essere il candidato migliore. E questa è appunto la cosa che intendiamo fare assieme a tutti, ma proprio tutti, i partiti del centrodestra veronese».
LA REAZIONE
Parole indigeribili per uno come Marcato, che non più tardi di dieci giorni fa al Gazzettino aveva ribadito la sua contrarietà a qualsiasi rappacificazione con Tosi («Non c'è posto per un uomo che, quando aveva la responsabilità in Veneto, ha fatto disastri, ha portato il movimento ai minimi storici e ha inaugurato una stagione di violenza inaudita»). Così già in mattinata l'esponente della giunta Zaia avrebbe vivacemente stigmatizzato la posizione del collega di partito, criticandolo apertamente attraverso il gruppo social che riunisce i componenti del direttorio e rispondendo energicamente al sostanziale invito dell'ex ministro a non impicciarsi delle questioni veronesi. Un botta e risposta che potrebbe ora determinare l'intervento del segretario federale Matteo Salvini, annunciato domani proprio nel Veronese per un comizio elettorale relativo al ballottaggio di Bovolone.
L'EQUIVOCO
I due protagonisti del battibecco non vogliono andare oltre la serie di pepati messaggi. «Conosco da anni il giochetto di qualche fenomeno che fa le soffiate ai giornali, per cui mi dispiace ma non commento», chiude Marcato. «Comunque io con Tosi non parlo da anni, bisogna chiedere a chi ha rapporti con lui», replica Fontana. Il resto dei leghisti assiste a questa nuova puntata della telenovela e qualcuno fa notare un equivoco di fondo: non avendo evidentemente un proprio candidato forte da proporre per le Comunali di Verona, oltretutto in una fase in cui Fratelli d'Italia punta i piedi nella coalizione per assicurare il bis a Federico Sboarina, con il suo dibattito interno la Lega finisce paradossalmente per fare campagna elettorale proprio per Tosi. Nel frattempo quest'ultimo continua a rimarcare la propria appartenenza al centrodestra, come nei giorni scorsi, quando ha attribuito a «fantasie della sinistra» le «tensioni tra Lega e Draghi» e ha dichiarato che il suo ex partito ha «fatto bene» a chiedere garanzie sulla riforma del catasto.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci