Malumori nella Lega, Zaia in chat striglia i suoi «Non permetto divisioni»

Venerdì 17 Dicembre 2021
IL RETROSCENA
VENEZIA Luca Zaia non ha gradito. Ieri mattina sulla chat zaian-leghista di Palazzo Ferro Fini è stato postato l'articolo del Gazzettino che dava conto dei malumori per il clima di collaborazione con l'opposizione giallo-verde-rossa, respirato durante la maratona del bilancio. La consigliera regionale Silvia Rizzotto nega di aver contestato al capogruppo Alberto Villanova di «calare le braghe» nei confronti delle minoranze, frase che diversi suoi colleghi riferiscono però di aver sentito durante una pausa della seduta di martedì. Secondo le indiscrezioni trapelate, il governatore su WhatsApp sarebbe stato perentorio: «Non permetto a nessuno di distruggere agli occhi dei veneti l'affidabilità del gruppo».
IL MESSAGGIO
Questo il senso di un messaggio a cui nessuno avrebbe avuto l'ardire di replicare. Oltretutto i beninformati raccontano che, anche al di fuori dello scambio sul social, Zaia avrebbe manifestato una netta stizza per la vicenda. Tanto più perché avvenuta a una settimana di distanza da un altro episodio, considerato altrettanto seccante per l'immagine della corazzata di maggioranza, qual è stato l'intervento in aula di Nicola Finco contro il premier Mario Draghi e il presidente Sergio Mattarella, nonché a sostegno dell'addizionale Irpef in favore di giovani e anziani.
Il fastidio del governatore ha colpito i suoi, dato che era sempre stata nota la sua considerazione per l'ex capogruppo Rizzotto, al punto da averla fatta nominare presidente della commissione Urbanistica in questa legislatura. Ma evidentemente Zaia non può tollerare che, al netto del legittimo confronto interno («È il sale della democrazia», usa ripetere), ci sia qualcuno che con le sue uscite finisce per mostrare di remare contro la linea, improntata a mantenere la compattezza e a dialogare con la minoranza.
LE REAZIONI
L'assessore regionale Roberto Marcato, esponente di spicco della Lega, prova a minimizzare la questione: «È normale che con un gruppo così ampio e variegato ci sia una dialettica interno. Non trovo preoccupante tutto questo, purché ci siano il rispetto l'uno dell'altro e il rispetto dei ruoli». Da quanto filtra, però, il punto sarebbe proprio questo. Agli occhi dei colleghi di gruppo, prima il vicentino Finco e poi la trevigiana Rizzotto avrebbero finito per mettere in discussione i pesi in campo.
Dice lo speaker Villanova: «Il nostro intergruppo Lega - Liga Veneta è assolutamente unito e compatto. Mi dispiace per queste cose, perché minano l'immagine del gruppo forse più compatto nella storia della Regione. Tanti consiglieri si impegnano, e oserei dire ci mettono l'anima, per cercare di far uscire il Veneto da questi anni difficili. Dobbiamo concentrarci ciò che chiedono i veneti, come l'uscita dalla pandemia e il raggiungimento dell'autonomia, il resto sono discussioni sterili di una parte minima. La nostra linea è chiara e l'ho ribadita in aula, in coerenza con quando indicato dal presidente Zaia. Anche il tipo di rapporto con l'opposizione è dettato dal nostro governatore. Avremmo i numeri per viaggiare da soli, ma non è nostro stile cercare la baruffa a tutti i costi: preferiamo dimostrare disponibilità all'ascolto, perché per noi gli oppositori non sono nemici, bensì avversari politici con cui si può dialogare».
I maligni sostengono che Finco e Rizzotto siano ancora amareggiati per la mancata designazione ad assessori. «Non so se questo sia vero ribatte Villanova ma penso che da bravi militanti dobbiamo essere tutti pronti a ricoprire i ruoli che ci vengono dati».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci