Maltempo, il Veneto attiva l'unità di crisi

Giovedì 3 Dicembre 2020
IL METEO
VENEZIA La neve è arrivata puntuale, come da previsioni meteo, in tutto il Nordest. Imbiancate le Dolomiti, la Marca trevigiana, l'altopiano di Asiago, ma è scesa copiosa anche sui Colli Euganei e sul resto di Padova e provincia, così come in Friuli Venezia Giulia. Il Mose ha funzionato ancora una ancora volta contro l'acqua alta, proteggendo Venezia e Chioggia. Le previsioni per prossimi giorni non sono buone, soprattutto nel week end, tanto che la Regione Veneto, con la Protezione Civile regionale, ha convocato l'Unità di Crisi per oggi. Alla riunione operativa parteciperanno anche i Vigili del Fuoco, il Suem 118, Arpav, Veneto Strade e Anas. «Le previsioni - afferma l'assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin - indicano condizioni critiche fino al fine della settimana, con nevicate in quota e conseguente rischio valanghe. Nel resto del territorio, in particolare nell'area pedemontana, sono attese forti piogge, con rischi per la tenuta idrogeologica».
NEL TREVIGIANO
Neve ad alta quota e in pianura nel Trevigiano, dove dalle prime luci dell'alba, ieri mattina, sono entri in azione mezzi spargisale e persino, in alcune località, gli spazzaneve. La Provincia di Treviso era già intervenuta martedì sera spargendo circa 100 quintali di sale su 400 chilometri di strade. Non sono stati registrati particolari disagi o incidenti, ad eccezione di un investimento avvenuto nel pomeriggio nel Montebellunese. Scenario da cartolina invece nel Vittoriese, fra i filari dei vigneti di Valdobbiadene e Conegliano, e nell'Asolano.
NEL BELLUNESE
Tanti disagi, qualche incidente, ma tutto è filato liscio nel Bellunese dove la coltre bianca non ha risparmiato nessun angolo della provincia. Ma si è trattato di pochi centimetri e per una provincia montana è stato tutto in discesa. Da ieri mattina comunque è scattato il codice Giallo del piano Neve (su il terzo una scala di 5) che prevede l'intensificazione del filtraggio da parte delle forze dell'ordine per la verifica delle gomme da neve o catene e sui mezzi. Fortunatamente non ci sono state grandi criticità nella giornata o strade chiuse. Questo grazie a fatto che nel pomeriggio è arrivata la pioggia e ha mitigato i problemi. In ogni caso i vigili del fuoco sono stati impegnati in una ventina di interventi da Cortina, Cadore Comelico al Feltrino, per auto in panne, mezzi intraversati. Qualche problema sui passi: sul Giau un mezzo pesante in difficoltà, e anche a Falcade per un camioncino piccolo in panne.
A VENEZIA
Il Mose a Venezia ha funzionato e ha permesso un esperimento importantissimo per testare la possibilità di mantenere anche l'operatività del porto in condizioni di acqua alta e di movimentazione delle dighe. La previsione era di una massima di marea di 125-130 centimetri, in mare si è toccata quota 131, con raffiche di bora fino a 90 chilometri all'ora. Le barriere si sono sollevate verso le 4 nelle bocche di porto di Treporti, Lido e Chioggia, mentre quella di Malamocco è rimasta aperta per permettere il passaggio di due navi. Dopo le 6.30 sono state alzate progressivamente 14 paratoie su 19, fino a mantenere un varco centrale di 100 metri. In questo modo Venezia è rimasta all'asciutto, Chioggia ha registrato qualche allagamento nei punti più bassi, mentre in mare si sono comunque registrati 131 centimetri. Nei prossimi giorni è attesa una perturbazione dall'Atlantico che porterà un rialzo della marea. E anche se le riserve saranno sciolte quando lo scenario meteo sarà più preciso, si potrebbe verificare la necessità di mantenere il Mose alzato anche oltre le 24 ore.
NEL PADOVANO
I fiocchi hanno imbiancato fin dalla prima mattina i colli Euganei e parte dell'Alta padovana, ma ben presto si sono trasformati in pioggia. Non si sono registrate particolari criticità anche nelle zone più in quota, nonostante in queste aree la neve sia scesa più copiosa che in pianura. Il candido manto è stato solo una gioia per gli occhi di grandi e bambini, tra piccole battaglie a palle di neve - a distanza Covid - e qualche foto artistica tra i vigneti del Serprino. I mezzi spargisale sono partiti con largo anticipo già durante la notte, scongiurando così la formazione di pericolose lastre di ghiaccio. I vigili e la polizia stradale hanno presidiato gli snodi più a rischio durante le ore di punta, mentre la protezione civile, con le pale, ha mantenuto pulite e sgombere le aree pedonali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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