LO STUDIO
VENEZIA Ieri, come gli esperti avevano previsto, era una giornata da

Domenica 9 Agosto 2020
LO STUDIO
VENEZIA Ieri, come gli esperti avevano previsto, era una giornata da «bollino nero» sulle strade italiane. Ma anche nel resto dell'anno le cose non vanno altrettanto bene, in particolar modo nelle ore di punta delle giornate feriali. Lo sostiene la Cgia di Mestre citando i dati della Commissione europea, dai quali emerge che gli automobilisti italiani rimangono incolonnati nel traffico per quasi 38 ore l'anno: praticamente perdiamo una settimana di lavoro bloccati in coda; nell'Europa a 27 solo Malta e Belgio registrano una situazione più critica della nostra.
IL GAP
A pagare un conto salatissimo sono sicuramente i pendolari, che utilizzano l'auto per spostarsi da casa verso l'ufficio/fabbrica e viceversa, e coloro che per lavoro devono guidare per buona parte della giornata un mezzo di trasporto. È il caso dei camionisti, dei padroncini, dei taxisti, degli autonoleggiatori, degli agenti di commercio e di tantissimi artigiani. Rispetto ai principali Paesi europei il gap dell'Italia è importante: se in Olanda si rimane congestionati per 32 ore all'anno, in Francia e Germania si scende attorno a 30 e in Spagna a poco più di 26. La media UE si attesta a 30,4 ore.
Le lunghe code sono ascrivibili, in particolar modo, a un paio di cause. La prima è l'insufficienza del numero di mezzi pubblici presenti nelle nostre aree urbane, che costringe tantissimi pendolari ad usare i mezzi privati. L'Istat, infatti, segnala che in Italia si reca al lavoro con i mezzi pubblici solo il 12,2% degli occupati, mentre il 69,2 lo fa guidando un'auto. La seconda è imputabile al grave deficit infrastrutturale che caratterizza il nostro Paese. Nel 2017, ad esempio, l'Italia disponeva di 27,8 km di rete ferroviaria per 100 mila abitanti, al di sotto della media Ue (42,5 km) mentre, per la sola rete a binario doppio elettrificato, il valore di 12,6 km per 100 mila abitanti era leggermente inferiore alla media europea (14,7 km). Sempre nel 2017, l'Italia presentava una bassa intensità autostradale in rapporto alle autovetture circolanti (1,8 km per 10 mila autovetture), un dato molto inferiore ai valori registrati in Spagna, Francia e Germania (tra 2,8 e 6,8 Km per 10 mila autovetture nel 2016). «Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - il deficit di competitività del nostro sistema logistico-infrastrutturale costa ai cittadini e alle imprese del nostro Paese 40 miliardi di euro all'anno».
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