Lo studio dell'Iss: iniezioni efficaci all'80% nel contagio e oltre il 90% nella malattia

Venerdì 23 Luglio 2021
LE STATISTICHE
VENEZIA La campagna vaccinale in Veneto continua ad avanzare: secondo i dati della struttura commissariale, guidata da Francesco Paolo Figliuolo, ieri pomeriggio la conta delle dosi è arrivata a quota 5.111.950. L'esperienza comune segnala tuttavia casi di contagio, pochi in termini assoluti ma significativi nella percezione relativa, malgrado il completamento del ciclo di immunizzazione; spesso si tratta di asintomatici, ma qualche volta compaiono anche febbre e disturbi respiratori. Si tratta di un fatto statistico che l'Istituto superiore di sanità ha spiegato osservando i dati provenienti dall'Anagrafe nazionale vaccini e dalla Sorveglianza integrata su Sars-CoV-2, relativi al periodo compreso tra il 21 giugno e il 4 luglio, secondo cui la doppia dose di PfizerBiontech, AstraZeneca e Moderna (o la monodose, nel caso di Johnson&Johnson) è efficace nel proteggere all'80% dall'infezione e fino al 100% dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce di età, il che però appunto non esclude che qualcuno possa comunque positivizzarsi.
L'ANALISI
L'efficacia vaccinale è stata calcolata separatamente per quattro porzioni anagrafiche: 12-39enni, 40-59enni, 60-79enni e ultra 80enni. Per quanto riguarda il rischio di contagio, il ciclo completo di vaccinazione è protettivo tra il 79,8% e l'81,5%, a seconda dell'età. Per i ricoveri in area non critica, le somministrazioni funzionano dal 91% al 97,4%, con il valore più alto nella fetta di popolazione che sta tra i 40 e i 59 anni. Per gli ingressi in Terapia intensiva, il vaccino è efficace al 100% fra i giovani e gli adulti («Cioè non si è verificato nessun ricovero in Terapia intensiva nei vaccinati nel periodo considerato», sottolinea l'Iss), mentre scende leggermente al 96,9% fra gli anziani. Quanto ai decessi, l'efficacia è di nuovo del 100% nelle due fasce più giovani, invece cala al 98,7% in quella fra 60 e 79 anni (2 decessi tra i vaccinati contro i 78 dei non vaccinati) e al 97,2% negli over 80 (15 decessi fra gli immunizzati e 62 fra gli altri).
Le differenze sono ulteriormente evidenziate considerando l'inoculazione solo della prima dose, piuttosto che anche della seconda. L'efficacia complessiva della vaccinazione, aggiustata per età, è superiore al 70% nel prevenire l'infezione nei vaccinati con ciclo incompleto e superiore all'88% per quelli che hanno invece ultimato il percorso. La risposta nello scongiurare l'ospedalizzazione sale all'80,8% con una iniezione e al 94,6% con tutte e due. La dinamica è analoga, e pure superiore, per quanto riguarda la Terapia intensiva: la prima iniezione protegge all'88,1%, la seconda al 97,3%. Quanto al pericolo di morte, l'efficacia è pari a 79% con il ciclo incompleto e a 95,8% dopo l'intera sessione.
LA LETTURA
Gli analisti hanno specificato che la maggior parte dei casi segnalati nell'ultimo periodo sono stati identificati in soggetti non completamente vaccinati, cioè che non hanno ricevuto alcuna dose o che hanno ottenuto la prima dose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, vale a dire prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa all'inoculazione. Come si può notare dai numeri, la percentuale dei casi tra i vaccinati è largamente inferiore a quella tra i non immunizzati. La lettura dei dati operata dagli esperti è che, se i vaccini non fossero efficaci nel ridurre il rischio di infezione, non si osserverebbero differenze nel numero di contagi tra vaccinati e non vaccinati, mentre le diversità rilevate dimostrano l'effetto delle iniezioni nel ridurre il rischio di infezione, di ospedalizzazione, di ingresso in Terapia intensiva e di decesso. I riscontri sono ancora più vistosi quando i dati vengono stratificati per fascia di età: sopra gli 80 anni, nell'ultimo mese considerato il 36% delle diagnosi di positività, il 50% delle ospedalizzazioni, l'81% dei ricoveri in Terapia intensiva e il 66% delle morti sono avvenuti tra quanti che non avevano ricevuto nessuna dose di vaccino, malgrado la priorità accordata a quella fascia d'età.
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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