Lo strano caso della Calabria I ricoveri sono oltre i limiti ma la regione resta in bianco

Domenica 19 Settembre 2021
IL FOCUS
ROMA Alla fine la Calabria non è diventata la seconda regione italiana a tornare in zona gialla. Come comunicato ieri dal ministero della Salute infatti, almeno per un'altra settimana la Sicilia resterà sola a fare i conti con maggiori restrizioni.
Sul come ciò possa essere accaduto in realtà non è stata fatta molta chiarezza. La Regione è rimasta in bilico fino all'ultimo e anche dopo la tradizionale analisi del monitoraggio della cabina di regia del venerdì non è stata comunicata alcuna decisione. Comunicazione che è arrivata solo ieri, sollevando non poche perplessità da parte degli esperti che ormai da mesi monitorano la variazione dei parametri che sanciscono il passaggio da una fascia di rischio all'altra.
I DUBBI
Una perplessità motivata dal fatto che, stando ai dati a disposizione comunicati dalla Regione, la Calabria tra il 10 e il 16 settembre ha registrato 84,6 casi ogni 100 mila abitanti (ampiamente sopra la soglia dei 50 che determina il cambio di fascia) ma con il dato in calo rispetto alle settimane precedenti. E fuori soglia sono anche gli indicatori sull'occupazione ospedaliera, con i posti letto in area medica completi al 17,4% (sopra la soglia del 15% fissata dal governo). Il punto dolente però sono le terapie intensive occupate al 10,7%, appena oltre la soglia del 10%, ma evidentemente valutate con maggiore indulgenza a fronte di un miglioramento delle ultime ore.
«Oggi basta dimettere qualche paziente per evitare zona gialla» sbotta ad esempio Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe, che invita a cambiare nuovamente i parametri aggiungendo i livelli di vaccinazione per evitare decisioni di questo tipo. Così come ci sono molti osservatori si interrogano sul senso di impostare un algoritmo con delle variabili predefinite e poi ignorarle. «Quando si può forzare e quando no? - si chiede il ricercatore in statistica Vittorio Nicoletta che dall'inizio della pandemia monitora l'emergenza sanitaria - Perché anche in passato alcune regioni andarono in zone colorate perché lo dice l'algoritmo sebbene la realtà più tempestiva fosse migliore».
Il dubbio è che l'indulgenza mostrata, oltre al minimo miglioramento dei dati, possa essere legata alle prossime elezioni regionali. In Calabria infatti si vota il 3 e il 4 ottobre e farlo in zona gialla avrebbe probabilmente richiesto uno sforzo organizzativo maggiore.
F. Mal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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