LO SPORT
ROMA Niente di fatto. La serie A ha deciso di non decidere. O meglio

Giovedì 1 Ottobre 2020
LO SPORT
ROMA Niente di fatto. La serie A ha deciso di non decidere. O meglio di prendere altro tempo. Nel consiglio straordinario di ieri in videocall si è passato più tempo a discutere che a trovare una linea comune (presenti Lotito, Percassi, Marotta e Antonello e Scaroni oltre al presidente Dal Pino e all'ad De Siervo). Una exit strategy per evitare uno stop del campionato. Che per ora va avanti. Nessuna decisione presa nemmeno su Genoa-Torino il cui rinvio sembrava scontato. Oggi prevista una nuova riunione. Intanto i rossoblù dopo i nuovi tamponi hanno annunciato un altro positivo. Salgono così a 15, di cui 11 calciatori. L'ultimo in ordine di tempo è Berhami che si aggiunge a Cassata, Lerager, Marchetti, Melegoni, Pellegrini, Perin, Pjaca, Radovanovic, Schöne e Zappacosta. Come da protocollo restano in isolamento. Gli altri invece potranno tornare ad allenarsi da oggi. La responsabile del settore profilassi della Asl 3 di Genova, Anna Opisso ha dato il via libera per la riapertura del centro sportivo rossoblù. Già ma i giocatori potranno allenarsi solo a gruppi di 6 e con distanziamento.
Per fortuna almeno da Napoli è arrivata una buona notizia: i tamponi dei calciatori azzurri che domenica avevano affrontato il Genoa sono tutti negativi. La super sfida contro la Juventus di domenica al momento è confermata ma è presto per esultare. Oggi nuovi esami per i partenopei, visto che per i tempi di incubazione possono variare. Se si giocherà o no molto dipenderà da questo nuovo responso.
REGOLA AD HOC
Preoccupazione al Genoa dove il presidente Enrico Preziosi spinge per rinviare la sfida con il Torino minacciando anche di mandare in campo la Primavera. L'indirizzo della Lega è chiaro: giocare. A terrorizzare i club è soprattutto il precedente che verrebbe a crearsi. Perché una regola non c'è. Al momento ci si affida a quello che dice la Uefa: con 13 giocatori disponibili si gioca. Chi si rifiuta viene punito con lo 0-3 a tavolino. In un calendario pieno di impegni recuperare delle partite è impossibile. Soprattutto se si comincia dalla terza giornata. Ecco perché si prova a resistere. Al vaglio una regola che stronchi sul nascere ogni contenzioso. La base è quella c'è usa la Uefa, ma qualcuno vorrebbe inserire un minimo di titolari per non falsare la partita. Una norma che però deve avere l'approvazione dell'Assemblea (potrebbe riunirsi nei prossimi giorni).
TENSIONE
La situazione resta tesa. Qualcuno dalle parti di Palazzo Chigi voleva addirittura bloccare tutto. La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa: «I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro, il campionato deve essere sospeso». In realtà il protocollo prevede solo che un calciatore positivo non possa giocare e che il resto del gruppo sia negativizzato tramite tamponi. Sulla questione è subito intervenuto, correggendo il tiro, il ministro dello Sport Spadafora: «Non ci sono le condizioni per fermare il campionato». Definendo poi «avventate» le parole della sua collega. Appare evidente che i contagi in serie A rappresentino una spina nel fianco per il governo, tirato per la giacchetta dagli scienziati che non hanno affatto gradito le pressioni del calcio per allentare il protocollo riducendo il numero dei tamponi. Oggi però la serie A è chiamata ad una prova di maturità prendendo una decisione da cui può dipendere il futuro del campionato.
Emiliano Bernardin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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