LO SCONTRO
VENEZIA Volano i coltelli, ma a tirarseli l'uno contro l'altro non

Sabato 12 Settembre 2020
LO SCONTRO
VENEZIA Volano i coltelli, ma a tirarseli l'uno contro l'altro non sono solo i politici, bensì anche gli scienziati. Sentire per credere le parole di Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive al San Martino di Genova, contro Andrea Crisanti, responsabile dell'unità di Microbiologia e Virologia all'Azienda ospedaliera di Padova. Un fuori onda secondo alcuni, ma a tutti gli effetti un'intervista a telecamera e microfono accesi, andata in onda giovedì sera a Piazzapulita su la7, in cui il medico conosciuto per le posizioni riduttive attacca a muso duro il collega noto invece per l'approccio emergenziale al Covid.
NEGAZIONISTA
Domanda del giornalista che chiede conto a Bassetti del convegno dei negazionisti a cui aveva partecipato in Senato con Matteo Salvini e Vittorio Sgarbi: «Lo rifarebbe?». Risposta: «Assolutamente sì: a differenza di qualcun altro, nelle stanze ci entravo e andavo a vedere i malati. Quindi quando qualcuno mi dà del negazionista, si guardi in casa propria. Io non vado a dire dove sono stati invitati gli altri». Il cronista lo incalza: «Tipo Galli (l'infettivologo Massimo, ndr.) e Crisanti?». I due erano stati ospiti di un incontro pubblico ad Asiago. Bassetti ribatte: «Io non ho fatto nomi, però sono stati invitati in altre manifestazioni dove io non sono stato invitato, eppure non ho mica detto che erano dei terroristi o che erano degli eversivi di sinistra». Ma più che Galli, sembra essere il parassitologo ad infastidire Bassetti: «Crisanti ormai sembra che... la scienza secondo Crisanti. Lì sì invece che c'è della politica e tanta, creda a me. È stato il candidato fino a un minuto prima, al Senato di Verona, per i Cinquestelle. Secondo lei la strategia è quella di Crisanti, con 300.000 tamponi al giorno? Cioè 60 milioni di tamponati in sei mesi? È questa la nostra strategia? Noi buttiamo all'aria un Paese».
FIDUCIA
La replica di Crisanti, benché non diretta, è arrivata ieri mattina tramite Agorà su Rai3. «Ho ricevuto offerte dalla politica ha ammesso ma le ho declinate perché ho pensato che il mio contributo potesse avere un impatto maggiore stando sul campo. Vedendo che i casi aumentavano, ho pensato non fosse giusto tradire le aspettative di tutti quelli che hanno lavorato con me e di chi ha fiducia in me. È più importante contrastare il virus che fare politica». Poi un'ulteriore specificazione, riportata da Open: «Numerosi membri del partito che sostengono la coalizione del governo mi hanno contattato per una candidatura per le suppletive di Verona. Ho detto di no. Ho pensato potesse essere più utile occuparmi del controllo di questa pandemia». Polemica finita? Per il momento sembra di sì, perlomeno questa. Potrebbe invece aprirsi un altro fronte con Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, a cui Crisanti ha riservato dichiarazioni di fuoco: «Irresponsabile, una persona che sta male dovrebbe rimanere a casa, specie in queste situazioni. Una persona come lui dovrebbe dare esempio avendo una elevata visibilità».
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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