LO SCENARIO
VENEZIA Veneto giallo tra un paio di settimane. Lo dice l'algoritmo

Martedì 30 Novembre 2021
LO SCENARIO
VENEZIA Veneto giallo tra un paio di settimane. Lo dice l'algoritmo elaborato dalla Regione, l'ha detto espressamente il governatore Luca Zaia. E se la gente continuerà a togliersi la mascherina e a non rispettare il distanziamento sociale, ci vuole poco per passare all'arancione e poi al rosso. «E col rosso si chiude tutto. Quindi, se non facciamo attenzione, rischiamo di farci male», ha ammonito Zaia. Preoccupato, ma anche un po' sconfortato: «La giustificazione non può essere che i vaccini non funzionano, perché non è così: i vaccini funzionano e lo stanno dimostrando». Nei prossimi giorni, intanto, il governatore ha confermato che «sarà annunciato il piano per la riduzione delle prestazioni ospedaliere».
I DATI
Il passaggio in zona gialla scatta quando si supera il 10% dell'occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e il 15% nelle aree mediche. Il Veneto, al momento, è lontano da queste soglie essendo al 7 e all'8 per cento. Ma con queste proiezioni il declassamento è certo. «Due, tre settimane, ma al giallo ci arriviamo. Giallo vuol dire: mascherina all'aperto, vuol dire quattro persone sedute al tavolo, cinema e teatri al 50%». I dati della pandemia citati in consiglio regionale dal governatore mostrano chiaramente l'aumento dei casi e dei ricoverati: 513 pazienti in area non critica più 98 in terapia intensiva. «La proiezione per le terapie intensive, secondo l'algoritmo e modello di calcolo che stiamo utilizzando ormai da mesi, è di arrivare a 150 persone in rianimazione prima di metà dicembre». Sono 1.265 i contagiati nelle ultime 24 ore e quasi 30.000 persone in isolamento da contagio. «Vi ricordo - ha detto Zaia - che la punta minima toccata in questa fase, a ottobre, è stata di 8.600 persone, ora siamo a 29.768». La lista delle vittime è salita a 11.953 persone contando i 5 decessi delle ultime 24 ore. Provvedimenti? «Annunceremo in settimana una riduzione delle prestazioni ospedaliere, anche per far fronte all'impegno immane che ci viene richiesto non solo sul fronte delle vaccinazioni, quanto su quello dei tamponi. Viaggiamo su 100.000 test diagnostici al giorno, un dato che si è raddoppiato. Che siano molecolari o antigenici, prevedono schierate migliaia di persone».
I VACCINI
A proposito di personale, solo nei centri vaccinali sono impiegate 1.600 persone. La campagna di profilassi in Veneto ha visto nella giornata di domenica 20.433 somministrazioni, di cui 1.410 prime dosi, 1.174 richiami, 17.849 terze dosi dette booster. «L'arma più potente che abbiamo sono i vaccini - ha detto il governatore -. La campagna vaccinale ha quasi raggiunto l'86 per cento della popolazione contando chi ha avuto la prima dose e chi l'ha prenotata. Ci troviamo quindi davanti ad uno scenario nuovo: a parità di contagi quotidiani, abbiamo un quarto di ricoveri rispetto al passato».
I MEDICI DI BASE
Da Roma è intanto arrivato un prospetto, regione per regione, sul numero minimo di somministrazioni giornaliere che è auspicabile conseguire per arrivare a un totale nazionale tra le 300mila e le 450mila inoculazioni. Da domani a venerdì il Veneto dovrebbe fare 32.468 iniezioni, sabato 4 dicembre 28.410, domenica 24.351 e via dicendo. Dati che cozzano con quelli riguardanti i medici di base: come mostra la tabella, finora i medici di medicina generale hanno fatto solo il 7% delle somministrazioni delle dosi booster, vale a dire 29.297 inoculazioni sulle 448.823 totali. Disinteressati? Maurizio Scassola, segretario veneto della Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale, conferma i dati ma dà una spiegazione che chiama in causa Azienda Zero: «Le terze dosi di fatto non le abbiamo ancora iniziate perché ci siamo concentrati sulla campagna antinfluenzale. Ma siamo pronti, in alcune Ulss abbiamo addirittura un'adesione che supera il 90% e siamo pronti ad andare a domicilio dai pazienti fragili. Il fatto è che non abbiamo i dati. C'è un problema con Azienda Zero, non riusciamo a vedere i dati di chi deve fare la terza dose, ne abbiamo già parlato con l'assessore Lanzarin e con il direttore Flor, continuiamo a sostenere la necessità di un dialogo: i medici vogliono fare la loro parte, ma devono avere un portale di servizio. La Regione deve risolvere i problemi tecnici di Azienda Zero».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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