LO SCENARIO
VENEZIA Tutto rinviato. La nomina dei capigruppo. La scelta dello speaker. Gli altri prestigiosi incarichi, dalla vicepresidenza del consiglio regionale del Veneto alla presidenza della Quarta commissione. E rinviata anche la direzione regionale del Partito Democratico con le dimissioni del segretario Alessandro Bisato. La ridotta opposizione a Luca Zaia e al centrodestra a trazione leghista ieri si è trovata a Palazzo Ferro Fini, ma sono state riunioni interlocutorie. E, da parte dei tecnici, è stata rinviata anche la decisione in merito alla convocazione del consiglio in attesa di sapere cosa deciderà il governatore Luca Zaia, se vorrà o meno anche la surroga dei consiglieri che diventeranno assessori già nella prima seduta.
LE OPPOSIZIONI
A preoccupare i sei consiglieri regionali del Partito Demnocratico - Francesca Zottis, Andrea Zanoni, Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Giacomo Possamai, Jonatan Montanariello - è il capitolo del personale: con gli scarni risultati usciti dalle urne si ridurrà anche il numero degli addetti che potranno lavorare a Palazzo Ferro Fini. Ci sono contratti in scadenza che rischiano di non essere rinnovati. Nella legislatura che si è appena conclusa, tra l'altro, era stata fatta una segreteria congiunta con i gruppi che inizialmente gravitavano attorno all'ex candidata governatrice Alessandra Moretti. Stavolta, invece, l'unica cosa che potrà essere fatta assieme agli altri gruppi di opposizione è la scelta di avere uno speaker unico. L'argomento ieri è stato solo accennato, tra l'altro serve l'unanimità di tutti i gruppi di opposizione, dal Pd a Veneto Che Vogliamo (che non ha ancora ufficializzato la scelta del proprio capogruppo, se Elena Ostanel o Arturo Lorenzoni) a Europa Verde (la rieletta Cristina Guarda). Nel 2015, con i tosiani, l'intesa non era stata raggiunta. Intanto la direzione regionale del Pd è stata aggiornata al pomeriggio di venerdì 9 ottobre: l'ipotesi di convocarla già questo sabato è stata scartata in considerazione del fatto che il giorno dopo in Veneto si terranno i ballottaggi nei Comuni di Castelfranco e Portogruaro.
GLI ELETTI
Ieri si è sparsa la voce che il Pd potrebbe avere un settimo consigliere regionale. Se così fosse toccherebbe a Rovigo con Diego Crivellari, ma la realtà è che in Corte d'Appello a Venezia a ieri erano arrivati solo i verbali del Tribunale di Belluno. La proclamazione degli eletti è attesa entro la settimana, si parla di sabato.
LA PRIMA SEDUTA
Sempre ieri a Palazzo Ferro Fini, oltre alla riunione delle opposizioni di centrosinistra, si sono trovati il segretario generale del consiglio regionale Roberto Valente e Franco Botteon dell'Avvocatura della Regione. Oggetto: chi convocare alla prima seduta dell'assemblea legislativa e cioè se i 51 eletti o se anche i consiglieri che prenderanno il posto di quelli che entreranno in giunta, visto che i due incarichi sono incompatibili in base all'ultima modifica della legge elettorale. Anche in questo caso, nessuna decisione: si attende di capire come intende muoversi il governatore Luca Zaia.
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA Tutto rinviato. La nomina dei capigruppo. La scelta dello speaker. Gli altri prestigiosi incarichi, dalla vicepresidenza del consiglio regionale del Veneto alla presidenza della Quarta commissione. E rinviata anche la direzione regionale del Partito Democratico con le dimissioni del segretario Alessandro Bisato. La ridotta opposizione a Luca Zaia e al centrodestra a trazione leghista ieri si è trovata a Palazzo Ferro Fini, ma sono state riunioni interlocutorie. E, da parte dei tecnici, è stata rinviata anche la decisione in merito alla convocazione del consiglio in attesa di sapere cosa deciderà il governatore Luca Zaia, se vorrà o meno anche la surroga dei consiglieri che diventeranno assessori già nella prima seduta.
LE OPPOSIZIONI
A preoccupare i sei consiglieri regionali del Partito Demnocratico - Francesca Zottis, Andrea Zanoni, Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Giacomo Possamai, Jonatan Montanariello - è il capitolo del personale: con gli scarni risultati usciti dalle urne si ridurrà anche il numero degli addetti che potranno lavorare a Palazzo Ferro Fini. Ci sono contratti in scadenza che rischiano di non essere rinnovati. Nella legislatura che si è appena conclusa, tra l'altro, era stata fatta una segreteria congiunta con i gruppi che inizialmente gravitavano attorno all'ex candidata governatrice Alessandra Moretti. Stavolta, invece, l'unica cosa che potrà essere fatta assieme agli altri gruppi di opposizione è la scelta di avere uno speaker unico. L'argomento ieri è stato solo accennato, tra l'altro serve l'unanimità di tutti i gruppi di opposizione, dal Pd a Veneto Che Vogliamo (che non ha ancora ufficializzato la scelta del proprio capogruppo, se Elena Ostanel o Arturo Lorenzoni) a Europa Verde (la rieletta Cristina Guarda). Nel 2015, con i tosiani, l'intesa non era stata raggiunta. Intanto la direzione regionale del Pd è stata aggiornata al pomeriggio di venerdì 9 ottobre: l'ipotesi di convocarla già questo sabato è stata scartata in considerazione del fatto che il giorno dopo in Veneto si terranno i ballottaggi nei Comuni di Castelfranco e Portogruaro.
GLI ELETTI
Ieri si è sparsa la voce che il Pd potrebbe avere un settimo consigliere regionale. Se così fosse toccherebbe a Rovigo con Diego Crivellari, ma la realtà è che in Corte d'Appello a Venezia a ieri erano arrivati solo i verbali del Tribunale di Belluno. La proclamazione degli eletti è attesa entro la settimana, si parla di sabato.
LA PRIMA SEDUTA
Sempre ieri a Palazzo Ferro Fini, oltre alla riunione delle opposizioni di centrosinistra, si sono trovati il segretario generale del consiglio regionale Roberto Valente e Franco Botteon dell'Avvocatura della Regione. Oggetto: chi convocare alla prima seduta dell'assemblea legislativa e cioè se i 51 eletti o se anche i consiglieri che prenderanno il posto di quelli che entreranno in giunta, visto che i due incarichi sono incompatibili in base all'ultima modifica della legge elettorale. Anche in questo caso, nessuna decisione: si attende di capire come intende muoversi il governatore Luca Zaia.
Al.Va.
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