LO SCENARIO
VENEZIA Saremo ancora gialli. Per un'altra settimana in Veneto avremo

Venerdì 7 Maggio 2021
LO SCENARIO
VENEZIA Saremo ancora gialli. Per un'altra settimana in Veneto avremo i negozi aperti, potremo pranzare in trattoria (sia pure col soprabito, ché le temperature ancora sconsiglierebbero cotanta audacia) e nessuno si permetterà di chiederci ragioni dello sforamento dei confini comunali. Da Padova ad Arquà Petrarca, si può. Da Venezia a Mira, idem. Da Treviso a Conegliano, anche. Ma la settimana a venire? Non è uno spauracchio, il rischio che il Veneto possa essere retrocesso dalla fascia gialla alla fascia arancione è reale. E tutto per colpa dell'erre-con-ti, l'indice che nelle tabelle viene indicato con una consonante maiuscola e una minuscola - Rt - e che ormai da mesi ha condizionato le nostre vite: l'indice di trasmissione sale? e allora ci recludono in casa; l'indice di trasmissione scende? e allora possiamo andare in piazza senza che nessuno osi chiederci perché. Il punto è che l'Rt è aumentato: il 23 aprile era 0.71, il 30 aprile 0.86, oggi dovrebbe attestarsi a 0.95. La preoccupazione è reale e non solo perché c'è stato un aumento progressivo di questo parametro. Il fatto è che quando si raggiunge quota 1.0 si passa in arancione. E qui sorge il busillis: si cambia colore anche se gli altri parametri sono buoni e addirittura in ribasso?
I DATI
Assente il governatore Luca Zaia, ieri all'Unità di crisi della Protezione civile a Marghera è stata l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin ad anticipare i dati del Veneto che saranno analizzati oggi dalla Cabina di regia composta da ministero della Salute e Istituto superiore della sanità e che determineranno il colore della regione. Tranne l'Rt, gli altri dati lasciano presagire il mantenimento in fascia gialla: l'incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti è ampiamente al di sotto della soglia limite di 250 (97) e lo stesso dicasi per l'occupazione delle terapie intensive (15%) e delle aree non critiche (15%) quando il limite è rispettivamente al 30% e al 40%. «La media nazionale dell'incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti è 150, quindi il Veneto è decisamente al di sotto», ha detto il professor Giorgio Palù, virologo, presidente dell'Agenzia del farmaco Aifa, sottolineando che l'acronimo significa esattamente «numero di riproduzione» e che, al di là dell'Rt, tutto lascia presagire che il verdetto di oggi sarà ancora giallo. Ma tra una settimana?
IL MONITO
«L'Rt a 0.95 è un dato che ci preoccupa - ha detto l'assessore Lanzarin - al quale dobbiamo porre attenzione, perché riguarda i comportamenti di ciascuno e il rispetto delle regole: mascherina, distanziamento, disinfezione delle mani». Il pericolo è rappresentato dagli assembramenti e il fatto di avere riaperto tante attività economiche può contribuire a far calare l'attenzione. La profilassi ha coperto una percentuale ancora troppo bassa di popolazione: è vero che nella giornata di mercoledì 5 maggio sono state somministrate 42.686 dosi, ben più della soglia di 40.750 fissata dal commissario Figliuolo, ma complessivamente hanno ricevuto una dose 1.289.401 persone (il 26,4% della popolazione), mentre il richiamo l'hanno avuto 555.183 veneti, pari all'11,4%. Rinnovato, dunque, l'invito ai sessantenni a prenotare la vaccinazione, ma, ha detto Lanzarin, dalle Ulss non ci saranno fughe solitarie: «L'apertura dei calendari per i cinquantenni sarà uniforme su tutto il territorio regionale». Quanto al bollettino, ieri sono stati registrati altri 691 nuovi casi di contagio (erano 850 nel computo di metà giornata rispetto alle 24 ore precedenti) e 11 decessi, mentre continuano a svuotarsi gli ospedali.
Dal punto di vista economico e sociale, le Regioni insistono per la riapertura delle attività ancora chiuse: la richiesta è che i parchi tematici restino chiusi solo fino al 1° giugno e non il 1° luglio, che si rimettano in funzione anche le piscine coperte e che i negozi nei centri commerciali possano alzare le saracinesche anche nei fine settimana. Quanto alla ripresa delle visite dei parenti nelle case di riposo, le Regioni si sono messe d'accordo ma le nuove linee guida attendono l'ok del ministero.
LA RICHIESTA
Intanto il portavoce dell'opposizione in consiglio regionale del Veneto Arturo Lorenzoni lancia un appello al governatore Luca Zaia in merito alla deroga sui brevetti dei vaccini che sarà discussa al summit informale dei leader Ue di Oporto: «Ci salviamo solo se rimaniamo uniti: il virus ha dimostrato di non conoscere i confini fra una nazione e l'altra. Motivo per cui mi aspetto che anche Zaia faccia la sua parte intervenendo a favore di una proposta che ha tutti i crismi della sensatezza».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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