Libri intrisi di cocaina: il laboratorio in un locale

Domenica 24 Giugno 2018
LA RICERCA
IVREA (TORINO) Un laboratorio chimico nascosto nelle cucine di un bar, dove non si effettuavano esperimenti scientifici ma si estraeva la cocaina intrisa nelle pagine di alcuni libri. È quanto i carabinieri della compagnia di Ivrea, l'altra notte, hanno scoperto a San Giusto Canavese, in pieno centro, in un bar la cui attività era cessata da qualche settimana. Quattro persone sono state arrestate per produzione di sostanze stupefacenti. Sono un italiano di 40 anni, ex barista, due peruviani di 28 e 27 anni, un colombiano di 26. Tutti incensurati e domiciliati in paese.
I tre stranieri dormivano in un affittacamere poco distante il bar Centro, che si trova di fronte alla chiesa parrocchiale e a meno di duecento metri dal municipio di San Giusto. Pensavano di poter agire indisturbati, invece la loro presenza in quel locale ormai chiuso, ha destato più di un sospetto nei carabinieri. Così l'altra sera è scattato il blitz. I quattro sono stati bloccati all'uscita del bar da una pattuglia, mentre altri militari si sono occupati della perquisizione. Solo allora è stato chiaro il motivo di quel via-vai notturno dal locale. Le cucine erano state trasformate in un laboratorio chimico, dotato di tutto il materiale occorrente all'estrazione di cocaina.
Nello specifico sono stati recuperati diversi contenitori con sei litri di solvente che dai primi accertamenti è risultato contenere cocaina liquida. In altri recipienti i carabinieri hanno invece rinvenuto centinaia di fogli di carta impregnati di droga, da ricavare attraverso sofisticati processi chimici. La banda aveva scelto accuratamente anche i libri: tutti testi giuridici scritti in spagnolo, quasi una sfidà alla legge.
Ogni singola pagina era stata intrisa di stupefacente prima della spedizione. I quattro, su disposizione della procura di Ivrea, sono stati associati al carcere eporediese. Le indagini, però, sono ancora in corso perché gli investigatori stanno cercando di capire la provenienza dei libri alla cocainà e il giro d'affari della banda che, probabilmente, era solo un anello di una catena ben più ampia di produttori e spacciatori.
È la prima volta che, nel torinese, viene sgominata una banda in grado di ricavare lo stupefacente dalla carta.
L'operazione dei carabinieri, tra l'altro, ha preso spunto da un aumento dei controlli sul territorio di San Giusto disposto dal comando provinciale dell'Arma, in risposta al misterioso episodio di due settimane fa, quando la villa di Nicola Assisi, narcotrafficante ricercato in tutto il mondo e, probabilmente, nascosto in Sud America, è stata data alle fiamme da ignoti.
Villa che la prefettura aveva appena confiscato per destinarla ad attività sociali in paese.
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