Legge elettorale, accelerazione dem per avvertire alleati e palazzo Chigi

Venerdì 3 Luglio 2020
LA STRATEGIA
ROMA Il primo ad aprire il valzer è il vicesegretario del Pd Andrea Orlando: bisogna accelerare sulla legge elettorale, dice. Un concetto che ribadisce pubblicamente dopo averne discusso la sera prima con il presidente del Consiglio: «Noi abbiamo detto sì al taglio dei parlamentari, ma nel quadro di un accordo che prevede la riforma della legge elettorale, su quello non si può aspettare settembre».
Una pressione che anima tutto il Pd. Il messaggio al premier è chiaro: dopo il referendum sul taglio dei parlamentari, dopo le regionali tutto può accadere. Compreso un ritorno al voto. La strategia di accerchiamento di Palazzo Chigi da parte dei dem passa dunque anche dalla richiesta di una legge «proporzionale con sbarramento al 5%», come ribadisce il capogruppo Graziano Delrio.
L'ASSALTO
Ufficialmente niente di nuovo, ma in questo contesto cambia tutto. E Italia Viva, che guarda con apprensione alla soglia di sbarramento, prova a frenare la discussione: «Stiamo attenti a non essere completamente disconnessi con quello che succede fuori dal palazzo. Le priorità degli italiani non stanno nella legge elettorale per il 2023 ma nella crisi economica che drammaticamente morde il Paese», spiega Ettore Rosato, presidente di Italia viva. «Ci vengono a prendere con i forconi», aggiunge il renziano Davide Faraone. Ma l'accelerazione ormai sembra essere nell'aria. Delrio ne ha chiesto la calendarizzazione per fine luglio. Ma dentro la maggioranza si discute già con una certa animosità. Iv frena e, secondo i sospetti di Pd e M5S, potrebbe sfruttare alcuni voti per cercare di rivedere l'accordo. Nei fatti la soglia al 5% non va giù nemmeno alla sinistra di Leu che rischia di rimanere fuori dai giochi. Il punto di mediazione potrebbe essere il 4%. Ma la partita è ancora tutta da giocare. Anche perché i renziani adesso dicono in maniera esplicita che vogliono il modello «sindaco d'Italia».
Parere opposto rispetto a quello del Nazareno. Dal Pd bocciano la lettura che la legge elettorale possa essere un'arma di pressione nei confronti di Conte. Anzi, dicono che con il taglio dei parlamentari se rimanesse questa legge elettorale ci sarebbero «problemi costituzionali». In poche parole temono che Salvini possa dare la spallata al governo, magari al Senato, per andare subito a votare, ma con le regole attuali.
L'ITER
Il presidente della Commissione Affari costituzionali, Giuseppe
Brescia, spiega: «Questa settimana abbiamo concluso le audizioni sulla legge elettorale. La proposta a mia firma nasce da un'ampia condivisione all'interno della maggioranza e dall'ascolto con le opposizioni e ora toccherà ai relatori, Francesco Forciniti ed Emanuele Fiano, portare avanti il testo in commissione».
Ed è proprio Fiano che addirittura si sbilancia e arriva a parlare di «entro agosto» per il via libera. Una previsione ottimistica, vista la mole di decreti che il Parlamento dovrà convertire durante questi mesi estivi. Ecco perché, di nuovo, tutti guardano a settembre come possibile traguardo per chiudere questo dossier. A una legge elettorale proporzionale guarda con molto interesse anche Forza Italia: un modo per essere centrale nello scacchiere politico in caso di ritorno al voto. Il test delle regionali sarà importante anche per pesare, appunto, i partiti che al momento frenano e cercano di pensare ad altro, come Italia Viva. Anche dal Movimento 5 Stelle non la prendono bene: «Ricordiamo alle altre forze politiche che sostengono la maggioranza come la legge elettorale fosse tra i punti su cui si basava l'accordo di Governo», dice Anna Macina, capogruppo in Affari costituzionali. Che continua: «Stupiscono affermazioni dissonanti posto che, in varie e reiterate riunioni di maggioranza, è sempre stato all'ordine del giorno e abbia portato alla stesura del testo a prima firma Brescia su cui c'è un accordo di massima».
In questo contesto, chi è nettamente contraria al modello elettorale proposto, o meglio riproposto, è Giorgia Meloni: «Preferisco 100 mila volte prendere il toro per le corna e andare al voto con questa legge elettorale che è molto meglio del proporzionale che vuol fare la maggioranza», è la posizione della leader di Fratelli d'Italia a proposito del testo che il 27 luglio il Pd porterà in Aula. «Un testo per fare una proporzionale e riportare l'Italia alla palude. Lo fanno i primi d'agosto - continua - sperando che gli italiani non se ne accorgano e che noi non facciamo le barricate come invece faremo».
S. Can.
E. Pu.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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