LE STORIE
ROMA - «In tre mesi ho perso figli, casa e lavoro, al giudice

Mercoledì 5 Maggio 2021
LE STORIE ROMA - «In tre mesi ho perso figli, casa e lavoro, al giudice
LE STORIE
ROMA - «In tre mesi ho perso figli, casa e lavoro, al giudice ho chiesto non di vivere, ma di poter solo sopravvivere, ma noi papà separati siamo invisibili». Antonello Visentin, 49 anni, è uno degli ospiti della casa di accoglienza per i papà intitolata a Monsignor Dante Bernini, realizzata dalla Caritas diocesana di Albano diretta da don Gabriele D'Annibale. C'è il dolore per la perdita della famiglia che molti papà separati ieri definivano «un vero lutto», poi i pesanti problemi economici. «Seicento euro per il mantenimento, la casa di proprietà che non c'è più, l'affitto da pagare e il lavoro che scarseggia - racconta Salvatore Mecca, 52 anni, un figlio di 17 - due anni fa non avrei mai immaginato di trovarmi così». Nonostante lo strappo nei cuori, nella struttura di Tor San Lorenzo, alle porte di Roma, ieri si respirava un raro senso di serenità. A tenere per mano i papà c'è fra Angelo, 82 anni, che riempie i loro cuori di affetto e speranza. Insieme a fra Giorgio, entrambi francescani del III ordine regolare, dal 2018 gestiscono la casa di accoglienza nella struttura delle suore Pastorelle. La sera i sette papà sfidano fra Angelo a carte, la mattina si fa colazione insieme e durante il giorno si cerca lavoro. «In tre anni ho perso tutto, è morto mio fratello, niente più lavoro e poi la separazione dalla mia compagna - dice Mirko Interlandi, due figlie di 11 e 6 anni - da ottobre fra Angelo mi ha accolto, sono rinato, mi ha restituito una grande serenità e mi sento di nuovo in famiglia, purtroppo la condizione di noi papà separati è sconosciuta e invece ci siamo, devono conoscere tutti il nostro dramma». Senza una casa, un lavoro, «basta poco e ti ritrovi per strada» aggiunge Antonello, una entrata da 750 euro, la spesa di 400 per il mantenimento. «Non hai più dignità quando non hai soldi neanche per comprare un pezzo di pizza bianca ai tuoi figli, o quando non puoi portarli in vacanza». Ma qui, nella casa di fra Angelo è tutto diverso. Al secondo piano ci sono le stanze con la scritta famiglia Visentin. «I nostri figli possono venire a dormire qui, è bello poter recuperare un po' di normalità» aggiunge Antonello. «Per noi è una grande risorsa ospitare i figli spiega don Gabriele si acquisisce di nuovo la dignità genitoriale». «Quattrocento euro al mese di stipendio, il mantenimento di tre bimbe che sono la mia vita, se non ci fosse stata questa struttura non so come avrei fatto» racconta Giuseppe Vitiello, 45 anni che si è scoperto artista e realizza bellissime opere «con i pezzi di legno che trovo sulla spiaggia». Ad assistere i papà ci sono anche uno psicologo e due educatori sociali e le richieste per entrare a far parte della famiglia di fra Angelo sono tantissime. «Domani incontreremo un altro papà - dice il francescano che per 15 anni ha diretto la parrocchia Santa Maria della Salute di Primavalle - questi ragazzi sono come figli». L'accoglienza dura un anno circa. «Con l'aiuto di don Gabriele - aggiunge Salvatore - sto creando un'associazione per aiutare i papà come me a trovare un lavoro».
Laura Bogliolo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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