Le parrocchie si arrendono: saltano i grest «Con queste regole troppe responsabilità»

Sabato 30 Maggio 2020
LA VICENDA
TREVISO A Treviso hanno pure interpellato un avvocato. «Il ministero ci chiede la responsabilità penale. Questa postilla ci mette in ginocchio. - sottolinea Christian Bison, referente per Noi Treviso, l'associazione pastorale diocesana che segue anche i Grest - I nostri servizi vivono di volontariato, i parroci sono anche andati dagli avvocati per capire, ma è chiaro che se nel caso di contagio sono tenuti a risponderne penalmente, diventa impossibile. Purtroppo abbiamo diverse perplessità: e una cosa è certa. Vogliamo fare delle attività ma sicuramente non sarà il Grest tradizionale». Ma la determinazione per portare a compimento l'operazione Grest c'è tutta: «La prima possibilità - confessa ancora Bison - è che si creino alleanze con cooperative e comuni. Le parrocchie possono mettere gli spazi e le cooperative il personale. E magari le amministrazioni intervenire per capitoli come sanificazione e presidi».
Una situazione quasi inverosimile anche se almeno dal punto di visto procedurale, ora i Centri estivi comunali e i Grest parrocchiali si possono ufficialmente fare. Con prescrizioni. Ieri, infatti, sono uscite le attese linee guida della Regione che dettano nel dettaglio le modalità di svolgimento pur con tutte le limitazioni e i dispositivi di sicurezza anti contagio da Covid-19: dall'uso della mascherina al distanziamento di almeno un metro, dagli ingressi scaglionati, ai gruppetti e altro ancora. Tra cui il patto di responsabilità che impegna famiglie e gestori a vigilare sulla salute dei piuù piccoli. Ma la situazione è ancora molto incerta. Il tempo stringe. E in molte parrocchie sventola bandiera bianca.
L'ORGANIZZAZIONE
A Venezia, in diocesi verrà limata la bozza di progetto già redatta da giorni e che sarà diffusa alle parrocchie le quali poi, in autonomia, decideranno se organizzare i Grest. Gli uffici comunali invece non hanno perso tempo, emanando già il giorno dopo il bando per assegnare le sedi, in buona sostanza le scuole che non necessitano di lavori di manutenzione e con giardino, e assegnare la gestione del servizio alle associazioni e alle cooperative che si candidano.
IN ALTO MARE
Situazione in divenire anche a Padova dove le nuove norme hanno costretto a rivedere l'organizzazione di campi estivi e Grest parrocchiali. Per il momento non si sa ancora quando questi si terranno e come. Una situazione chiarita da Mirko Cecchinato (Fism Padova), che cura le iniziative estive: «Quello che cambia è la gestione delle procedure e dei progetti. Ci ha stupito come siano state modificate le regole del gioco a due giorni dall'apertura, in termini di autorizzazioni quando molte scuole dell'infanzia di stavano già organizzando. Spiace perché si poteva lavorare serenamente, in sintonia. Siamo dispiaciuti che molte scuole avessero già avviato progetti, Fism aveva lavorato con il comune di Padova, adesso dobbiamo ricominciare da capo con regole nuove. Lunedì nessuno dei nostri centri è pronto ad aprire».
Anche in Polesine la situazione si presenta delicata. Pur con tutta la buona volontà da parte di enti, associazioni e parrocchie, la situazione è ancora molto incerta e soprattutto c'è la preoccupazione di non riuscire in tempo debito ad organizzare campeggi e ritrovi estivi. Persa la scuola, i bimbi rischiano di dover rimanere a casa anche questa estate.
R.N.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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