LE NOMINE
ROMA Ne hanno parlato venerdì a cena a Rimini, a margine del Meeting

Domenica 25 Agosto 2019
LE NOMINE
ROMA Ne hanno parlato venerdì a cena a Rimini, a margine del Meeting di Comunione e Liberazione, e si rivedranno lunedì al Mef per trovare un nome condiviso per la futura governance di Sace. È fitto il dialogo tra il ministro dell'Economia, Giovanni Tria e l'amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti, Fabrizio Palermo, per scegliere assieme il successore di Alessandro Decio. Che al momento ancora non ci sarebbe. Anche se non è da escludere l'ennesimo rinvio - non foss'altro per garbo istituzionale - in attesa che si chiarisca la crisi di governo.
Da qui alla fine all'anno sono da definire una settantina di poltrone in aziende pubbliche e in authority. Che salgono a 400 se si guarda ai grandi colossi, agli ex monopolisti, e alle varie partecipate chiamate l'anno prossimo ai rinnovi dei cda. Ma con l'implosione della maggioranza gialloverde tutti i contatti e gli equilibri raggiunti prima dell'estate sono da riscrivere. Non a caso il premier uscente Giuseppe Conte, come ha stabilito nelle disposizioni inserite nella direttiva per il disbrigo degli affari correnti, è stato chiaro con i suoi ministri e con i partiti della vecchia maggioranza: «Si potrà procedere solo a nomine, designazioni e proposte strettamente necessarie». E in ogni caso ogni nome, ogni mossa, ogni atto vanno sempre concordati con Palazzo Chigi.
Tra le nomine strettamente necessarie - quelle che vanno a scadenza o che potrebbero pregiudicare l'ordinaria attività - ce ne sono due che potrebbero rientrare in questa categoria: Sace, appunto, la controllata di Cdp che si occupa di assicurare all'estero il business delle imprese italiane, e Invitalia, agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo delle imprese nei territori più deboli, controllata dal Mef. Due dossier la cui delicatezza è comprensibile.
Domani è previsto il consiglio di amministrazione di Cdp e da via Goito hanno comunicato ai consiglieri che potrebbe essere una riunione molto rapida, dedicata all'evoluzione nel dossier Trevi, dopo che la famiglia Trevisan, storica azionista, ha accettato di partecipare alla ricapitalizzazione della società di ingegneria da tempo inghiottita dai debiti. Ma durante la stessa riunione, fino a qualche settimana fa sembrava scontata la nomina dei nuovi vertici di Sace, Ansaldo Energia, Cdp Immobiliare e Sgr. Per le ultime tre non ci sarebbero grandi problemi: in Ansaldo l'ad dovrebbe essere Giuseppe Marino, il presidente invece Giuseppe Zampini, mentre sul fronte immobiliare continuerà ad avere un ruolo centrale Salvatore Sardo. Ancora da definire, dunque, i ruoli al vertice di Sace.
IL NODO
Sul punto il ministro è stato chiaro anche in precedenti situazioni: la successione deve avvenire con candidati la cui professionalità ed esperienza non sia inferiore all'attuale guida. Proprio per questo, onde evitare equivoci, Palermo ha avviato una ricerca - già conclusa - affidata a un head hunter. Sul nome del candidato prescelto vige tuttora grande riserbo. Come detto, sarà probabilmente decisivo il vertice di domani in via XX settembre. Sempre, naturalmente, che non si proceda al rinvio citato.
Guardando agli altri dossier sul fronte nomine, in Invitalia con le ipotesi di maggioranza rosso-gialla torna in gioco lo storico ad Domenico Arcuri, in azienda dal 2007, che fino a qualche settimana fa davano per giubilato su input di Luigi Di Maio. Caos anche all'Inps, dove manca ancora il decreto della presidenza del Consiglio per la nomina del cda.
Francesco Pacifico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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