LE MISURE
VENEZIA Per chi rientra in Veneto da oltre confine, e fa parte di categorie

Venerdì 14 Agosto 2020
LE MISURE
VENEZIA Per chi rientra in Veneto da oltre confine, e fa parte di categorie ritenute a rischio, il controllo sanitario diventa obbligatorio. Lo prevede l'ordinanza firmata ieri dal presidente Luca Zaia, in vigore da oggi al 6 settembre (salvo proroghe), che oltre a disciplinare gli eventi sportivi e i servizi educativi, rende prescrittive le indicazioni deliberate dalla Regione e anticipate dal Gazzettino nei giorni scorsi. «La situazione è sotto controllo e sostenibile, ma abbiamo un virus che arriva dall'estero», ha ribadito il governatore, annunciando le misure che interessano numerose figure professionali e pure i turisti di ritorno dai Paesi citati nell'ultimo provvedimento del ministro Roberto Speranza.
LE ORE
In linea generale viene imposto di effettuare il tampone, o il test diagnostico rapido, o l'esame sierologico, entro 48 ore dalla comunicazione dell'arrivo in Veneto. Quest'ultima a sua volta deve avvenire nell'arco di 24 ore dall'approdo. Fino all'esito del controllo, il soggetto rimane in isolamento a casa. La prestazione viene erogata gratuitamente.
LE VACANZE
Particolare attenzione viene prestata a chi rientra dalle vacanze in Croazia, in Spagna, in Grecia o a Malta. Il viaggiatore deve comunicare il proprio ritorno all'Ulss di competenza, chiedendo di essere sottoposto all'esame o presentando il documento che attesti l'avvenuto controllo nelle 72 ore precedenti l'ingresso in Italia. L'esame può avvenire (a pagamento) pure nei laboratori accreditati e autorizzati, i quali sono tenuti a trasmetterne l'esito al dipartimento di Prevenzione. La prescrizione può essere svolta anche dal medico di base o dal pediatra di libera scelta, ma per le informazioni le aziende sanitarie hanno attivato linee telefoniche e indirizzi email dedicati, in aggiunta al numero verde regionale 800462340.
LE CATEGORIE
Il servizio informazioni vale anche per le altre categorie di soggetti considerati a rischio, in quanto hanno soggiornato o circolato all'estero nei 14 giorni precedenti. Il controllo scatta così all'arrivo e a distanza di 5-7 giorni per gli operatori delle case di riposo, i sanitari di ospedali e hospice, le badanti, i lavoratori che tornano da trasferte fino a 5 giorni. Basta invece un test all'ingresso per i lavoratori stagionali agricoli e i passeggeri di pullman da Romania e Bulgaria, anche se per questi ultimi è prevista pure la quarantena, in quanto rientrano nella lista dei trenta Paesi pericolosi individuati dal ministero della Salute, per i quali c'è l'obbligo di comunicazione. Ulteriori test vengono inoltre disposti dalle Ulss nei centri per migranti e in altri gruppi interessanti dal punto di vista epidemiologico.
GLI AEROPORTI
Allo scopo di intercettare con maggiore efficacia le persone al rientro, la Regione si sta attrezzando per lo screening di massa nei varchi di ingresso: «Ci arriveremo con gradualità ha precisato Zaia perché servono sanitari e volontari». Il gruppo Save, che gestisce gli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, «ha offerto la massima disponibilità a collaborare con le autorità competenti ed ha garantito il proprio sostegno individuando spazi dedicati, che saranno messi a disposizione dell'Ulss».
LE SANZIONI
Sono previste sanzioni di 1.000 euro in caso di mancata effettuazione della quarantena, comunicazione di ingresso entro 24 ore o sottoposizione al test. Lo stesso importo viene addebitato al datore di lavoro per ogni addetto non in regola. Ma chi farà i controlli? «La sanità ha risposto il governatore si basa sul senso civico. Non possiamo trasformare i camici bianchi in divise militari».
LE PARTITE
Via libera al pubblico negli eventi sportivi, «all'interno di impianti sia all'aperto che al chiuso, che garantiscano il contingentamento, il controllo degli ingressi e la permanenza presso la postazione seduta assegnata». Traduzione dell'assessore Gianpaolo Bottacin: «Gli spettatori non potranno assistere alla corsa in strada, ma alla partita allo stadio o al palazzetto, purché non rientri nei campionati nazionali o internazionali. Dunque si potrà guardare l'amichevole della Lazio ad Auronzo, seduti un posto sì e un posto no, usando la mascherina finché si raggiunge la seggiolina».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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