Le mamme a Zaia: «I nostri figli non sono di serie B»

Martedì 6 Aprile 2021
Le mamme a Zaia: «I nostri figli non sono di serie B»
IL CASO
VENEZIA Vogliono parlare con Luca Zaia. Vogliono chiedere al governatore del Veneto che fine hanno fatto i cartelli della prima ondata del Covid-19 quando, a Marghera, dopo aver riassunto il numero dei contagi, dei ricoverati e dei morti, il presidente della Regione mostrava anche il numero dei nati. «E diceva: ecco qui i nuovi veneti, la speranza del nostro futuro. Adesso si è dimenticato?». Nadia De Donà è una delle amministratrici del gruppo su Facebook Mamme venete 2020 - Figli di serie B, sono circa 1.950 amiche che si sono ritrovate sul social per denunciare «l'iniquità della legge regionale del Veneto numero 20 del 2020» perché «ad alcuni bambini la Regione dà il bonus e ad altri no, non è giusto».
LA NORMA
L'obiezione è scontata: qualsiasi legge ha una data di inizio e chi arriva un secondo dopo si sente discriminato. «Ma in questo caso è diverso - dice De Donà per le Mamme venete -. Se la legge avesse sortito i suoi effetti dall'inizio dell'anno, dal 1° gennaio, sarebbe stato per certi versi normale. Qui, invece, hanno scelto una data, il 19 agosto, e non si capisce in base a quale criteri.
La legge regionale numero 20 del 28 maggio 2020 ha stanziato quasi 10 milioni di euro, per la precisione 9.680.00, per vari interventi tra cui il sostegno della famiglia, della genitorialità e della natalità: L'articolo 7 prevede l'istituzione di un assegno prenatale finalizzato a fronteggiare i costi legati alla gravidanza e le spese fondamentali nei primi mesi di vita del bambino. A quanto ammonta l'assegno? 1.000,00 euro per ciascun nascituro o neonato/a, da richiedere una sola volta entro il compimento del 12° mese di vita oppure 2.000,00 euro qualora il nucleo familiare della persona richiedente comprenda uno o più minori fino al 6° anno di età riconosciuti disabili gravi. Tutto questo a partire da quando? Sono destinatari dell'intervento i nuclei familiari di bambini nati dal 19 agosto 2020 al 31 dicembre 2020. È su questa data che è scoppiata la protesta con tanto di mobilitazione sui social. «Perché una legge a metà anno? Anche i nostri figli, nati prima del 19 agosto 2020, hanno vissuto la pandemia e noi genitori abbiamo avuto le stesse difficoltà di chi è diventato genitore il 20 agosto - dice De Donà -. Tra l'altro ci risulta che i nati in Veneto da gennaio ad agosto siano stati più di 20mila, quasi il doppio di quelli nati da settembre a dicembre 2020». La richiesta? «Abbiamo avuto un contatto con l'assessore Lanzarin, ma non è successo niente, adesso vogliamo parlare con il presidente Zaia». (al.va.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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