Le imprese: «Il governo ci tuteli». A rischio 8 miliardi nel turismo

Mercoledì 26 Febbraio 2020
L'INCONTRO
VENEZIA La lista della spesa è lunga e variegata. C'è il turismo, che lamenta disdette per il 40% delle prenotazioni. Ci sono l'industria e l'artigianato, che chiedono il riconoscimento degli ammortizzatori sociali e l'accesso automatico allo smart working. C'è l'agricoltura, che solo per la cancellazione di pranzi e cene in fattoria perde oltre mille euro al giorno. Il presidente Luca Zaia compila l'elenco e lo presenta già al Governo: «Chiediamo provvedimenti diretti, che non possono limitarsi agli aspetti fiscali o solo alle zone rosse. Siamo una regione che produce oltre 165 miliardi del Pil italiano e rischiamo di essere una delle aree più colpite dal Coronavirus. Dobbiamo evitare che l'emergenza sanitaria si traduca in emergenza economica».
IL TURISMO
Zaia parla ai rappresentanti delle categorie economiche e delle parti sociali, riuniti nella sede della Protezione civile regionale a Marghera, prima di riunire la Giunta in seduta straordinaria e collegarsi in videoconferenza con i ministri Stefano Patuanelli (Sviluppo Economico) e Nunzia Catalfo (Lavoro), in vista delle prime misure decise dal Consiglio dei ministri in serata e dell'approdo alla Camera del decreto quest'oggi. Il conto dei danni si annuncia salato per tutti, ma per il Veneto che è la prima regione turistica d'Italia con 70 milioni di presenze e 18 miliardi di fatturato, rischia di essere ancora più alto. «Rispetto al totale nazionale stima Marco Michielli (Confturismo) temiamo perdite per 8 miliardi di euro. È un bagno di sangue già adesso, perché a Venezia e nelle città d'arte siamo in altissima stagione, figuriamoci se questa batosta dovesse continuare fino alla bella stagione».
Un film già visto con l'acqua alta, ricorda Eugenio Gattolin (Confcommercio): «Gli effetti della psicosi sull'industria del turismo fanno molto più male del virus stesso». Concorda Francesco Mattiazzo (Assoturismo): «Per l'estate siamo preoccupatissimi, bisogna sostenere la filiera». L'assessore Federico Caner (Turismo) annuncia la richiesta di ammortizzatori sociali per il settore, che ne è attualmente sprovvisto, nonché una campagna internazionale di rassicurazione, ma lancia anche un appello al buon senso: «È inutile e dannoso chiudere gli impianti a fune prima del termine della stagione o imporre al personale di accoglienza negli hotel di indossare la mascherina: sono misure che non valgono nulla in termine di prevenzione dal contagio e producono solo danno all'immagine turistica del Veneto».
L'INDUSTRIA E L'ARTIGIANATO
A queste riflessioni si associa Enrico Carraro (Confindustria): «Siamo a disposizione per condividere i punti essenziali e le buone prassi che molte imprese stanno già attuando nei loro siti produttivi, prevedendo un doppio livello: uno obbligatorio con misure essenziali ed un altro discrezionale con misure aggiuntive in funzione delle tipologie produttive e di esigenze specifiche. Quanto alla cassa integrazione ordinaria e in deroga, parrebbe opportuno che venissero gestite quanto più possibile a livello regionale».
In vista della possibile proroga dell'ordinanza su divieti e restrizioni, Matteo Ribon e Alessandro Conte (Cna) chiedono un testo sintetico: «La chiarezza comunicativa servirebbe a tranquillizzare sia la popolazione che le imprese. Crediamo inoltre sia necessaria una maggiore sinergia con il Governo nazionale affinché le misure non vengano adottate a macchia di leopardo, regione per regione». La linea indicata da Zaia è di procedere per tavoli settoriali: gli assessori Elena Donazzan (Lavoro) e Roberto Marcato (Sviluppo Economico) hanno in agenda le riunioni con le imprese e con i sindacati rispettivamente per domani e lunedì.
L'AGRICOLTURA
Il collega Giuseppe Pan (Agricoltura) si appresta a portare al Tavolo Verde una serie di proposte da istanze da inoltrare al Governo: «Il ristoro dei danni diretti subiti dalle 250 aziende nella zona rossa, la cassa integrazione anche per i lavoratori stagionali, le proroghe dei mutui e lo stop al pagamento delle tasse, le misure a sostegno degli agriturismi che stanno scontando l'azzeramento delle prenotazioni». Conferma al riguardo Diego Scaramuzza (Terranostra): «In questi giorni si annullano i pranzi delle cresime e delle comunioni, le tavolate di amici e persino i pernottamenti. Un disastro per i nostri operatori».
Gianmichele Passarini (Cia) è preoccupato: : «Per qualche giorno il sistema può reggere, ma se le ordinanze verranno reiterate, bisognerà adottare misure straordinarie di sostegno a questi comparti». Gianluca Salvagno (Coldiretti) porta al vertice la domanda di Giovanni Mantovani (Veronafiere): «Si potrà tenere il Vinitaly dal 19 al 22 aprile?». Zaia allarga le braccia: «Non lo so, speriamo di sì».
L'INDAGINE
Per ora si naviga a vista. Anche per questo Unioncamere ha commissionato un'indagine fra gli imprenditori per sondarne gli umori: «Chiediamo come stanno vivendo la situazione, se le misure sono apprezzate, se c'è troppa tensione. Ma chiediamo anche al Governo misure fiscali e di semplificazione. È doveroso oggi fronteggiare l'emergenza e nel contempo pensare a quello che dobbiamo fare domani per ripristinare le condizioni di normalità». Luigi Merlo (Conftrasporto-Federlogistica) ha già in mente idee specifiche: «Il Governo dovrebbe valutare di azzerare la tassa di ancoraggio e di ridurre per alcuni mesi i canoni demaniali portuali».
Christian Ferrari (Cgil) assicura unità d'intenti nel ribadire le proprie istanze: «Rinforzare i presìdi sanitari e tutelare i lavoratori. Operare un coordinamento per regolamentare gli uffici pubblici. Rispondere con risorse e strumenti straordinari alle emergenze economiche. A tale proposito chiediamo una cabina di regìa regionale per definire una strategia organica e coordinata e la disponibilità di ammortizzatori sociali per tutte le forme di lavoro: anche per le partite Iva».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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