LA VISITA
CONEGLIANO (TREVISO) Cita «la crisi», ma è quella della

Mercoledì 29 Settembre 2021
LA VISITA
CONEGLIANO (TREVISO) Cita «la crisi», ma è quella della sua Juve, non la fatica interna alla Lega. Menziona «la droga», però è una metafora del Reddito di cittadinanza, non lo stupefacente per cui è indagato Luca Morisi. Ben attento a evitare le polemiche di giornata, Giancarlo Giorgetti glissa più che può, a Conegliano in sostegno del candidato sindaco Piero Garbellotto. Ma quando gli viene chiesto se ridarebbe l'intervista alla Stampa, quella contenente l'omaggio a Carlo Calenda per cui secondo Matteo Salvini «si è smentito», il leghista al Governo dà una versione della vicenda che sembra tutto fuorché una retromarcia: «Ho fatto semplicemente un colloquio, facendo una fotografia e una valutazione asettica di alcune situazioni. Poi mi sono state attribuite mire politiche e strategie di chissà quale portata. Ma mi fate troppo intelligente, non è così».
LE PAROLE
Non ci saranno le ambizioni, dunque, però restano le parole. Ha voglia Salvini a correggerlo su Roma («Per ripartire bisogna farlo dalle periferie e non dai salotti di Calenda») e a rileggerlo su Milano («Ha detto che voterebbe Bernardo»). L'interpretazione autentica spetta a Giorgetti: «Calenda ha fatto il ministro prima di me, lo conosco, punto. Dopodiché io faccio campagna per il centrodestra, faccio campagna ovviamente per la Lega, tutto qua. È chiaro che, di questi tempi, qualsiasi cosa uno dica o faccia viene letta in tanti modi, con tanti retroscena. Però ciascuno fa il suo mestiere».
E il suo, «per il momento», è quello di ministro allo Sviluppo economico in un esecutivo «che non è il nostro, che non farà tutto quello che vorremmo, ma che è guidato da un personaggio eccezionale come Draghi e che senza la Lega sarebbe una fotocopia di quello che c'era prima e non ha fatto granché bene», mentre adesso «porta la voce di chi produce la ricchezza».
IL RITORNO
Davanti alla platea in cui siedono industriali come Matteo Zoppas e professionisti come Maurizio Paniz, Giorgetti parla al ceto produttivo della Sinistra Piave, la storica Inox Valley stregata dal successo del Prosecco: «Sono qui per difenderlo dalle insidie straniere», alza il calice in piazza Cima. Visto dal chiostro dell'ex convento di San Francesco («Restaurato grazie a 5 miliardi di lire del Giubileo, portati a casa quando Giancarlo e io eravamo colleghi alla Camera», ricorda l'ex deputato Guido Dussin), l'evento sembra il ritorno della Lega ai temi che le erano cari, a cominciare dal Nord come motore produttivo del Paese. «Ma no minimizza il ministro l'attenzione per le realtà produttive la prestiamo a tutti, anche al Sud, anche a Caserta, anche a Roseto degli Abruzzi...». Che sia una concessione alla linea nazionale salviniana?
Di sicuro non c'è entusiasmo per la notizia del riavvicinamento fra il segretario e Flavio Tosi, che a Rai Radio1 annuncia la sua ricandidatura a primo cittadino scaligero e conferma l'interlocuzione in corso («Non posso dirvi quali contatti ci sono stati per rispetto verso di lui. Ci sono stati dei contatti cordiali, io l'ho ringraziato per aver detto che ci si può parlare. Spero di incontrarlo subito dopo le amministrative»). Tuttavia il Richelieu padano non smentisce la propria fama di politico astuto, per cui dice la sua, ma rispettando i ruoli: «Tosi l'ho conosciuto e l'ho frequentato, poi sono successe delle cose spiacevoli. Io sono sempre uno che ha il culto dell'unità del movimento, in questo senso mi muovo sempre. Se torna, non lo so, lo deve valutare Salvini, è lui il capo».
LO SCANDALO
Non sarebbe l'unico riposizionamento, a giudicare dalle presenze registrate per Giorgetti, che in una città a lungo azzurra come Conegliano sembrano indicare una netta virata verso le posizioni produttivo-governiste del leghista, convinto che lo scandalo Morisi non avrà ripercussioni sul partito. «Lo conosco e lo rispetto, l'ho detto in tempi non sospetti, anche se qualcuno mi attribuiva la sua cacciata: tutte cose inventate. È una persona intelligentissima. Evidentemente, l'ha detto anche lui, ha avuto un momento di debolezza. Rispetto il suo travaglio e vedremo come andrà a finire, perché mi sembra che la cosa sia stata molto ingigantita per i suoi rapporti professionali con la Lega. Se è vero che c'è un'indagine, vedremo alla fine, ma non credo che peserà su di noi. Anche se onestamente non ci capisco niente di comunicazione, lo dicevo sempre anche a Morisi: non ho i social, non so come funzionano...».
LA SENSIBILITÀ
Giorgetti sa però quello che gli fa presente l'imprenditore Roberto Castagner e cioè l'impennata dell'energia. «Abbiamo puntato ad abbattere il costo della bolletta una volta, due volte e faremo anche la terza promette il titolare dello Sviluppo economico ma noi abbiamo problemi di approvvigionamento. In Francia hanno il nucleare, in Italia l'idrogeno arriverà tra 10-15 anni, ma intanto? Più ambientalismo irresponsabile c'è, più crescerà il prezzo. Ma non tutti hanno la stessa sensibilità nel Governo».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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