La tragedia di Corinaldo

Martedì 11 Dicembre 2018
L'INCHIESTA
ANCONA Otto indagati per la tragedia di Corinaldo, ma la soluzione del rebus è ancora lontana. Decine e decine di testimoni, subito dopo la strage del Lanterna Azzurra, ripetono un nome o una descrizione ai carabinieri. Alcuni parlano per sentito dire, ma tre raccontano di aver visto con chiarezza un diciassettenne spruzzare lo spray urticante: è un ragazzo che abita a Senigallia, esuberante, conoscitore dei meccanismi del traffico delle sostanze stupefacenti nei locali, secondo i tre è stato lui a spruzzare la sostanza irritante che ha causato la fuga, la ressa, la strage.
Gli investigatori scoprono anche che ci sono stati due furti, uno è quello della catenina di cui ha parlato subito il dj del locale, l'altro è molto simile: i due episodi fanno pensare che l'uso dello spray avesse come obiettivo quello di derubare i clienti del Lanterna Azzurra, soprattutto ragazzini in attesa del trapper Sfera Ebbasta. I carabinieri cercano di riavvolgere i fili della vita di questo ragazzo, qualche ora dopo la strage chiamano il gestore del residence Avana, strada parallela al lungomare di Senigallia, classico scenario da mare Adriatico d'inverno. «D'estate qui è pieno di turisti, ma in questi mesi freddi affittiamo gli appartamenti per periodi più lunghi a chi ha necessità magari per ragioni di lavoro» racconta il titolare, Giovanni Catalani. Un mese fa una coppia di Fano, lui 28 anni, lei 27, ha affittato uno degli appartamenti al primo piano e lì sabato alle 13 fanno irruzione i carabinieri. Trovano due etti di cocaina e portano via tre persone. Uno è il diciassettenne sospettato dell'attacco con la bomboletta spray. Non abita lì, era solo in visita, fatto sta che se inizialmente era indagato solo per la droga, ora per lui la procura dei minori ipotizza il reato di omicidio preterintenzionale, lesioni dolose e colpose.
PRUDENZA
«Voglio precisare che sul ragazzo ci sono indizi flebili, le testimonianze sono generiche, è indagato solo a sua garanzia» ha ripetuto più volte nel corso della conferenza stampa la procuratrice per i minorenni, Giovanna Lebboroni. Il timore è evidente: non vuole creare il mostro, tenendo conto che in una città come Senigallia ormai tutti sanno chi è il minorenne fermato, si cerca di tutelare lui e la famiglia nel caso le accuse si dimostrassero infondate. Ma gli altri due di Fano fermati per droga c'entrano con la storia del Lanterna Azzurra? Sia Giovanna Lebboroni, sia la procuratrice capo di Ancona, Monica Garulli, si sono rifiutate di commentare una possibile connessione tra i due fatti - la tragedia della discoteca, i fermi per droga.
Attenzione, non lo hanno escluso, non hanno proprio voluto sviluppare l'argomento, come a sottintendere che ci sono indagini in corso, le zone oscure sono molto più vaste di quelle illuminate, e dunque è giusto aspettare. Eppure, il nome del ragazzino è stato fatto dai testimoni, due furti sono stati denunciati, è stato diffuso lo spray urticante. Ma a giudicare dai ragazzi che si sono sentiti male forse sono state spruzzate anche altre sostanze e per questo saranno svolte altre perizie.
Qualche ora dopo la tragedia il giovane era in un appartamento dove è stato trovato un significativo quantitativo di droga. La suggestione che il giovane, da solo o con altri, abbia organizzato i furti al Lanterna Azzurra per procurarsi il denaro con cui acquistare la droga esiste. In altre zone d'Italia i furti con l'utilizzo dello spray al peperoncino nei locali affollati sono stati fatti da bande specializzate, la procura di Ancona non esclude che questo possa essere avvenuto anche al Lanterna Azzurra.
Resta l'altro filone, altrettanto importante, quello dei sette indagati per omicidio colposo plurimo. Sono i proprietari dell'edificio e i soci della Magic, l'organizzazione che gestiva la discoteca. La procuratrice Garulli ha confermato che erano stati stampati con il timbro Siae 1.600 biglietti ma che ne risultano venduti 446. Una cifra che non racconta quanti ragazzi c'erano effettivamente dentro il locale, perché i canali di vendita erano anche altri.
Mauro Evangelisti
© RIPRODUZIONE RISERVATAL'
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci