LA SVOLTA
ROMA Tredici in zona bianca e 8 in giallo: anche i numeri delle Regioni

Lunedì 14 Giugno 2021
LA SVOLTA ROMA Tredici in zona bianca e 8 in giallo: anche i numeri delle Regioni
LA SVOLTA
ROMA Tredici in zona bianca e 8 in giallo: anche i numeri delle Regioni ora non lasciano più dubbi. Da oggi l'Italia, finalmente, è per la maggior parte in zona bianca. Passano nella fascia di minor rischio anche Lazio, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Puglia e provincia autonoma di Trento. Un traguardo guadagnato con dati al di sotto della soglia di guardia (meno di 50 nuovi casi ogni 100mila abitanti) confermati per 3 settimane. Numeri positivi che, di fatto, corrispondono al guadagnarsi la revoca di altre restrizioni. Non solo il coprifuoco ma anche i limiti agli spostamenti verso casa di amici e quelli per le tavolate all'aperto. Inoltre ripartono anche diversi settori. Dal wedding (con i banchetti nuziali consentiti solo col green pass) fino a parchi tematici, fiere, congressi, piscine al coperto, centri benessere, sale giochi e casinò.
Impossibile però ancora parlare di normalità. E non solo perché restano in vigore le regole base anti-contagio (distanziamento e mascherina obbligatoria anche all'aperto), quanto perché il pericolo è dietro l'angolo. A testimoniarlo anche la preoccupazione espressa da Mario Draghi in Cornovaglia. Al termine del G7, rispondendo ai giornalisti, il premier ha sottolineato come l'aumento dei casi in Gran Bretagna - dove la variante Delta, o «indiana», si sta diffondendo tra i non vaccinati e tra i vaccinati con una sola dose e sta spingendo Boris Johnson a rimandare alcune delle riaperture programmate - sia un campanello d'allarme e quindi bisogna tutelarsi. «Noi facciamo il tampone a chi entra in Italia - ha spiegato - Se dovessero ricominciare ad aumentare i contagi, dovremmo reinserire la quarantena per chi arriva dall'Inghilterra: ma non ci siamo ancora».
IL PIANO VACCINALE
Non c'è ancora pace per il piano taliano. Al netto della chiarezza ostentata dal Comitato tecnico scientifico (Cts) nel bloccare la somministrazione di AstraZeneca agli under60 e anche delle rassicurazioni piovute da ogni dove la campagna è tutt'ora alle prese con un bel po' di incertezze. A testimoniarlo non solo le fughe in avanti di sabato - con Piemonte, Liguria e Puglia che hanno bloccato anche J&J sotto ai 60 anni e il Lazio che invece ha posto un quesito in merito al ministero - quanto soprattutto i timori dilaganti sul mix di vaccini. Dopo lo stop and go della Lombardia, che sabato ha prima bloccato la seconda dose eterologa salvo poi rimangiarsi tutto, ieri è stato il turno della Campania. La regione ha infatti deciso di non somministrare agli under60 che hanno già ricevuto una prima dose con AstraZeneca, un richiamo con un vaccino ad mRna (Pfizer o Moderna) come suggerito dal Cts e imposto da una circolare del ministero della Salute.
RASSICURAZIONI
Un caos che va senza dubbio in controtendenza con quanto sostenuto ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza. «Abbiamo un messaggio chiaro su AstraZeneca - ha spiegato - cioè evitare l'uso sotto i 60 anni e questo vale sia per la prima sia per la seconda dose, e per questo per la seconda dose si useranno vaccini mRNA». E soprattutto: «Chiediamo alle autorità regionali di allinearsi ai piani nelle prossime settimane». Peccato che chiarezza e complicità da parte dei governatori, pure rimarcata da Draghi al G7, non pare proprio una realtà. Un caos che però non spaventa affatto Draghi che, sempre dalla Cornovaglia ha provato prima a superare le polemiche e poi a rilanciare la campagna. «È molto complicato ricostruire responsabilità - ha spiegato - è una situazione in evoluzione così complicata». E ancora, prima di annunciare che anche l'americana Moderna produrrà vaccini nella Penisola: «Ora cerchiamo di portare a termine la campagna vaccinale nel modo migliore possibile, non è solo la ripresa economica in questione ma della vita sociale».
Come se non bastasse ha suscitato molte perplessità l'intervista - poi corretta - di Marco Cavaleri, responsabile della task force sui vaccini dell'Ema. Intervistato dalla Stampa, alla domanda se sia meglio vietare AstraZeneca anche agli over 60 aveva risposto «sì» («È un'opzione che molti Paesi come Francia e Germania, considerano alla luce della maggiore disponibilità dei vaccini a mRna»), costringendo l'Agenzia Ue ad intervenire con un tweet polemico: «Oggi c'è in giro disinformazione. Questa è la situazione: Il rapporto rischi/benefici del vaccino AstraZeneca è positivo e rimane autorizzato per tutta la popolazione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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