LA SVOLTA
BERLINO Un documento di 28 pagine, stilato in cinque giorni di colloqui

Sabato 13 Gennaio 2018
LA SVOLTA BERLINO Un documento di 28 pagine, stilato in cinque giorni di colloqui
LA SVOLTA
BERLINO Un documento di 28 pagine, stilato in cinque giorni di colloqui e 24 ore di seguito fino a ieri mattina alle 10, è l'atto di nascita di quello che con probabilità sarà il prossimo governo di larghe intese in Germania, il terzo di Angela Merkel. La fumata bianca fra Cdu-Csu e Spd è giunta dopo un'intera giornata e un'intera notte trascorse nella sede Spd a Berlino, al quinto piano del Willy-Brandt-Haus a Kreuzberg. Fino alla fine il rischio era di un nuovo fiasco, il secondo dopo quello per un governo Giamaica a novembre. Sarebbe stato il requiem per la Merkel, ma anche per Martin Schulz (Spd) e Horst Seehofer (Csu). Soddisfazione di tutti nel presentare l'esito dei colloqui definiti da Schulz «lunghi, duri, tesi, intensi, turbolenti». Per la Merkel sono stati «un prendere e un dare» ma «seri e profondi» nell'interesse del Paese: ora la Germania può «continuare a vivere bene per i prossimi 10-15 anni». Sarà anche un rilancio dell'Europa: Berlino si impegna ad aumentare il contributo nelle casse Ue. «Vogliamo rafforzate l'Ue affinché affronti meglio i suoi compiti», recita il documento. Sollievo anche in Europa, con l'euro che si è subito impennato raggiungendo i massimi da tre anni sul dollaro: 1,2 biglietti verdi per un euro. Per il premier italiano Paolo Gentiloni l'intesa è «una buona notizia per l'Europa». Anche per il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani è una «notizia positiva, la Ue ha bisogno di stabilità per il rilancio del processo di riforme». Soddisfatto anche Macron. Ma vediamo i punti principali del documento: in materia fiscale l'aliquota massima non viene elevata al 45% come voleva la Spd ma resta al 42%. Il ricongiungimento delle famiglie di migranti non passa ma il tetto di arrivi viene portato a 220.000 l'anno e si autorizza l'ingresso di 1.000 familiari al mese. Non passa anche l'assicurazione dei cittadini (copertura sanitaria unica privata e pubblica) voluta dalla Spd per superare la sanità di due classi, ma saranno parificati i contributi di datori di lavoro e lavoratori che finora versavano di più. Le pensioni saranno garantite al livello attuale fino al 2025 (48%) e sarà introdotta una pensione minima per i lavoratori a basso reddito.
L'accordo sul clima, per una riduzione entro il 2020 del 40% delle emissioni di Co2, slitta di 10 anni. Decisi anche un aumento a 25 euro dell'assegno mensile per i figli, l'incremento di 8.000 unità nell'assistenza agli anziani, 15.000 nuovi poliziotti, 2.000 nuovi posti nella giustizia, investimenti in edilizia, in istruzione, cultura, ricerca e sviluppo (3,5% del Pil) e digitale (Gigabyte a tappeto) e strutturali nell'Est. Nella lunga maratona i negoziatori sono stati rifocillati con Currywurst, specialità berlinese, e Gulaschsuppe. Qualche big si è anche concesso una partitina a Skat.
IL GRANDE RESET
Nell'insieme il documento è buono ma manca il grande reset che i tedeschi si aspettavano dopo la debacle subita dai tre partiti a settembre. L'Europa, in testa nel documento, funge refrain unificante con cui si spera di spiccare il volo, ma la strada è in salita, soprattutto per la Spd. Cdu e Csu non hanno bisogno di un congresso per l'ok, scontato, del partito. La direzione Spd deve ora convincere la base riottosa a un nuovo governo con la Merkel. Il 21 un congresso straordinario a Bonn voterà. Il sì non è scontato. Se vince il no, Schulz dovrà dimettersi e sarà la fine della sua carriera, ma lui è fiducioso. Se vince il sì, partiranno i negoziati di governo che dovrebbero durare poco. L'ultima parola tocca poi agli iscritti Spd che dovranno dire sì o no con voto per lettera. Se tutto fila liscio, a fine febbraio ci sarà la firma dell'accordo di coalizione e per Pasqua l'insediamento del nuovo governo, il quarto della Merkel. Se invece vince il no, si tornerebbe al voto e sarebbe la fine dell'era Merkel.
Flaminia Bussotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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