LA STRATEGIA
ROMA Sarà un Natale blindato, quasi da zona rossa. Il terrore

Venerdì 4 Dicembre 2020
LA STRATEGIA
ROMA Sarà un Natale blindato, quasi da zona rossa. Il terrore di trasformare le Feste nell'innesco a gennaio di una nuova carneficina, replicando il liberi tutti andato in scena a Ferragosto e dintorni, ha spinto il governo a varare nel giorno con il record di morti per Covid (993) un Dpcm «estremamente rigoroso».
Gli spostamenti tra Regioni saranno vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio e i confini comunali sbarrati a Natale, Santo Stefano e 1° gennaio. Sulla carta non sarà possibile neppure raggiungere i genitori anziani soli, ma ci sono due escamotage per aggirare il divieto. Il primo è lo «stato di necessità». «E in questa fattispecie rientrano gli eventuali spostamenti per evitare che anziani soli non possano avere il conforto dei familiari», dicono fonti di governo. Il secondo: la possibilità (prevista dal decreto) di raggiungere la propria «abitazione», oltre che la «residenza» e il «domicilio».
«Ma servirà sempre l'autocertificazione», spiegano al Comitato tecnico scientifico (Cts), «e chi dichiara il falso dicendo di abitare con i genitori o altri parenti, sarà penalmente perseguibile». In ogni caso, visto il pressing dei governatori regionali e di parte della maggioranza (mezzo Pd e Italia Viva), il premier Giuseppe Conte ha annunciato che il governo varerà alcune FAQ (risposte a domande frequenti) per «chiarire quali situazioni rientrano nello stato di necessità». Tra queste dovrebbe rientrare «l'assistenza ai familiari in difficoltà». Le deroghe varranno «per raggiungere le persone non autosufficienti» e consentire il ricongiungimento «delle coppie lontane per motivi di lavoro», ha puntualizzato Giuseppe Conte durante la conferenza stampa.
Il premier ha poi spiegato le misure: «Sarà un Natale diverso dagli altri, ma non meno autentico. Non possiamo abbassare la guardia, dopo aver evitato il lockdown generale. Per le Feste tutte le Regioni saranno gialle: abbiamo portato l'indice Rt sotto l'1, ma la strada per uscire dalla pandemia è ancora lunga e bisogna scongiurare una terza ondata che potrebbe essere non meno violenta della prima».
I DUE CAPISALDI
Nello scrivere il nuovo Dpcm, in vigore da oggi, l'ala rigorista del governo incarnata da Roberto Speranza, Dario Franceschini, Francesco Boccia e sostenuta dal grillino Alfonso Bonafede, ha imposto due capisaldi con l'obiettivo di impedire la «tradizionale socialità allargata che si accompagnano alle festività natalizie, con tombolate, festeggiamenti, veglioni». Il primo caposaldo è il divieto di mobilità tra Regioni e Comuni rivolto a fermare «le migrazioni natalizie». E dunque «la diffusione nel Paese del contagio». Soprattutto impedisce (sulla carta) il classico ricongiungimento natalizio tra nuclei familiari residenti in diverse aree del Paese. Una misura che si accompagna al divieto di raggiungere le seconde case dopo il 21 dicembre. In più, visto che «dentro casa non possiamo entrare» (Conte docet), ci sarà la «forte raccomandazione» a non invitare a pranzi e cene «persone non conviventi».
Il secondo caposaldo per blindare le Feste - con la scuola che riaprirà dal 7 gennaio con la didattica in presenza al 75% - è il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino. Obbligando tutti a rientrare a casa entro le dieci di sera, il governo ha voluto impedire le «cene allargate» tra «familiari non conviventi». E ha cercato di sventare «il pericolo» rappresentato dai veglioni di Capodanno «che ci farebbero fare il bis delle discoteche estive», dice un ministro. Tant'è, che la mattina del 1° gennaio il coprifuoco verrà prolungato alle 7 e la sera prima saranno vietate le cene in hotel anche per i clienti che vi trascorreranno la notte: permesso solo il servizio in camera. In questa strategia anti-feste si inserisce anche lo stop alle crociere.
Il varo del Dpcm è stato accompagnato da un durissimo scontro con i governatori, contrari alla chiusura di Regioni e Comuni. Ma l'esecutivo ha alzato un muro: «Con 993 morti è impensabile allentare le misure», ha replicato Boccia spalleggiato da Conte. E anche dalla rivolta, contro la blindatura per i tre giorni di festa dei confini comunali (criticata pure dal Cts), di 25 senatori del Pd guidati dal capogruppo Marcucci e di una trentina di deputati. Fronda stoppata dal leader dem Nicola Zingaretti: «In 24 ore quasi mille persone sono morte a causa del Covid, rifletta chi non capisce le regole rigorose».
Alberto Gentili
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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