La strage di Nizza

Venerdì 30 Ottobre 2020
L'AGGUATO
PARIGI «Scappate, scappate, ci sono morti dentro la chiesa, sparano». Sono le 9 e 10 del mattino a Nizza, e il terrorismo torna a colpire. E' un uomo che dà l'allarme, correndo davanti alla basilica di Notre Dame. Dentro, l'attacco è quasi finito: Vincent, il sagrestano, è stato sgozzato. Stessa sorte per una donna di 60 anni, riversa vicino all'acquasantiera, sgozzata e quasi decapitata. In un bar vicino, sta morendo la terza vittima, una donna di 44 anni, riuscita a scappare dalla furia del terrorista dentro la basilica, ma mortalmente ferita. Per strada c'è molta gente, il quartiere Jean Medecin è pieno di negozi e sono in tanti a fare la spesa: a mezzanotte comincia il lockdown. E invece l'epidemia torna di nuovo in secondo piano in Francia, come due settimane fa, quando il professore di storia Samuel Paty veniva decapitato vicino alla sua scuola a Conflans, a nord di Parigi, per aver mostrato in classe le caricature di Maometto pubblicate da Charlie Hebdo.
L'ANNIVERSARIO DEL PROFETA
Il terrore questa volta è tornato dentro una chiesa. Il giovane, vestito di nero, alto, magro, è entrato ieri mattina poco dopo l'apertura del portone, alle 8 e mezzo. Anzi: alle 8 e 29, come hanno registrato le telecamere di sorveglianza. E' stato Franklin Parmentier, parroco da meno di due mesi, e non il sagrestano Vincent, come quasi sempre accade, ad aprire la chiesa. La diocesi di Nizza ha ricevuto qualche giorno fa un'allerta della polizia: bisogna aumentare la vigilanza, la minaccia terrorista islamica è alta, ancora di più in questi giorni in cui cominciano le celebrazioni per le feste di Ognissanti. «Abbiamo sottovalutato il pericolo ammetterà poi padre Gil Florinin, della vicina parrocchia di Saint-Pierre d'Arène - Avremmo dovuto pensare che il 29 ottobre è il giorno anniversario della nascita del profeta. Se un pazzo si crede inviato di Dio, è il giorno perfetto per commettere un attentato».
CORANO E COLTELLI
Difficile sapere se è per celebrare la festa del Mawlid Ennabaoui che ieri Brahim Aouannaoui, tunisino di 21 anni, arrivato da Lampedusa in Francia appena qualche giorno fa, abbia deciso di fare strage dentro la basilica di Notre Dame de l'Assomption. Di sicuro non ha esitato. Armato di un coltello, ha ammazzato prima una donna di 60 anni, una fedele che non mancava mai la funzione del mattino, poi il sagrestano, che forse ha cercato di fermarlo, e poi una giovane donna. La polizia municipale, allertata da un testimone, è arrivata quasi subito: ha cercato di immobilizzare con il taser il terrorista che si trovava ancora dentro la chiesa, ma lui continuava ad avanzare gridando Allah Akbar. Allora hanno sparato, 14 colpi, lo hanno colpito alla spalla, al fianco, alla coscia. «Continuava a gridare Allah Akbar anche mentre era in terra ferito», ha raccontato il sindaco di Nizza, Christian Estrosi. Il terrorista viene ricoverato al Pasteur, le sue condizioni sono gravi e ancora ieri sera la prognosi restava riservata. Nel suo zaino, la polizia ha trovato due telefoni cellulari, un corano, molti coltelli. «Voleva fare strage», dirà in serata il procuratore di Nizza. Nella città, ferita il 14 luglio del 2016 dall'attentato sulla Promenade des Anglais, è lo choc e la paura. Per qualche ora la polizia ha continuato a cercare eventuali complici e ha chiesto ai residenti di non uscire o di «camminare rasente i muri». Mohammed Mouassaoui, il presidente del Consiglio francese del Culto musulmano, è stato tra i primi a farsi sentire: «Condanno con forza l'attentato. In segno di lutto e solidarietà con le vittime e le loro famiglie, chiedo ai musulmani di Francia di annullare tutte le celebrazioni della festa del Mawlis». All'Assemblée nationale il premier Jean Castex ha cominciato da poco a rispondere ai deputati sul lockdown deciso da Macron per far fronte alla seconda ondata dell'epidemia quando arriva la notizia. Il dibattito si ferma, sulle polemiche per la gestione dell'epidemia cala un minuto di silenzio per i nuovi morti del terrorismo. Emmanuel Macron presiede un consiglio straordinario di Difesa e sicurezza poi va a Nizza. «La Francia è di nuovo attaccata dice davanti alla basilica - Non cederemo al terrore». E annuncia la prima risposta: il dispositivo militare antiterrorista Sentinelle, passa da 3.000 a 7.000 uomini, mobilitati in tutto il Paese «per proteggere i luoghi di culto e le scuole». Anche il dispositivo antiterrorista Vigipirate passa al livello di massima allerta, il terzo, quello di «rischio di attentato imminente». Arrivano altre notizie di attacchi: all'estero, contro il consolato francese a Gedda (una guardia è ferita), poi un uomo armato di un coltello a Lione è fermato dalla polizia (ma è noto per disturbi psicologici) e infine a Avignone la polizia abbatte un uomo sempre armato di coltello: è un militante di estrema destra che voleva aggredire un negoziante maghrebino.
Francesca Pierantozzi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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