LA STORIA
ROMA Un imprenditore voleva assumerlo, ma lui aveva il reddito di cittadinanza

Sabato 31 Luglio 2021
LA STORIA
ROMA Un imprenditore voleva assumerlo, ma lui aveva il reddito di cittadinanza e voleva cumularlo con il lavoro nero. Quindi ha deciso di picchiarlo, per provare a impedire che la sua posizione venisse messa in regola, facendogli perdere il sussidio. È solo la più incredibile delle storie degli ultimi 77 furbetti del Reddito scoperti ad Agrigento. In questo caso è stato il datore di lavoro, titolare di un'azienda agricola a Naro (nella provincia della città siciliana), a denunciare: a giugno aveva proposto a un cittadino rumeno residente in Italia di firmare un contratto a tempo determinato. Il lavoratore, però, invece di essere contento ha iniziato a protestare, fino ad andare in escandescenza. Così sono volati insulti e pugni. Adesso l'uomo è indagato, oltre che per truffa, visto che lavorava mentre percepiva il sussidio, anche per lesioni personali.
Tra gli altri casi, che riguardano 21 stranieri e 55 italiani (tutti tra diverse città sicule come Favara, Licata, Naro e Porto Empedocle), c'è chi allegava autocertificazioni falsificate alla domanda da inviare all'Inps. Alcuni omettevano precedenti per mafia, scippi e furti, altri non dichiaravano vincite al gioco per oltre quindici mila euro. E ancora: ci sono una madre e una figlia che lavoravano in una pizzeria in bella vista nel litorale di Agrigento. In tutto erano stati erogati 750 mila euro. Ora sta all'Inps iniziare il recupero delle somme e revocare il sussidio statale. In tutto sono 50 i milioni di euro intascati indebitamente nel corso del 2020 da migliaia di percettori truffaldini del Reddito di cittadinanza.
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