LA STORIA
ROMA Il Covid-19 non risparmia nessuno e la morte che porta colpisce

Lunedì 19 Ottobre 2020
LA STORIA
ROMA Il Covid-19 non risparmia nessuno e la morte che porta colpisce indistintamente, gente comune e celebrità, i paesi ricchi e quelli poveri, anziani e giovani, ipocondriaci e negazionisti. Ed era giovane e negazionista una delle recenti vittime più note: Dmitriy Stuzhuk, 33 anni, guru del fitness e influencer ucraino che non ce l'ha fatta dopo aver contratto il Covid-19 durante un viaggio in Turchia.
ANNUNCIO SOCIAL
Una vita sempre connesso ed è stato proprio Internet a diffondere la notizia della sua morte, che ha fatto il giro del mondo. L'annuncio è arrivato su Instagram, il social network maggiormente utilizzato dagli influencer trasformandoli in stelle globali, attraverso un post della ex moglie, la venticinquenne Sofia Stuzhuk, influencer anche lei e madre dei suoi tre piccoli figli. La coppia si era separata sei mesi fa, per «costanti tradimenti, imprecazioni e stress», come aveva reclamato la ragazza, sebbene in seguito fossero arrivati ad avere buoni rapporti. «Rimangono soltanto bei ricordi, tre bellissimi bambini e una preziosa esperienza», le parole di addio di lei. Seguitissimo su Instagram, dove aveva oltre un milione di followers, Dmitriy Stuzhuk esibiva un corpo scolpito, frutto di quello che lui diceva essere uno stile di vita all'insegna del fitness: un benessere psico-fisico di cui lui, grazie a Internet, era diventato un guru mondiale. Durante la pandemia si è distinto per la posizione negazionista. Ma il coronarivus gli ha mostrato tutta la sua forza letale, facendolo ammalare durante un viaggio in Turchia: lo stesso influencer ha raccontato la scoperta del contagio, riscontrando collo gonfio, difficoltà respiratorie e infine mal di stomaco. Rientrato nella nativa Ucraina è risultato positivo ed è stato trasferito in ospedale, ma quella che all'apparenza sembrava un'influenza stagionale si è invece rivelato un virus mortale.
LAFOTOGRAFIA
E' stato il ricovero nel nosocomio a fargli capire che le sue condizioni si stavano inevitabilmente aggravando. Dopo otto giorni è stato dimesso, ma quando sembrava che l'incubo fosse ormai alle spalle sono arrivate complicanze cardiache che gli sono state fatali. Secondo le indiscrezioni, resta da appurare se la sua morte sia stata provocata dal Covid-19 oppure se vi fossero patologie pregresse. Nel corso della sua degenza, Dmitriy ha fatto in tempo a pubblicare una foto di lui con indosso una maschera per l'ossigeno. Ma a colpire maggiormente è il messaggio che accompagna lo scatto. «Voglio condividere con voi come mi sono ammalato e mettervi in guardia con forza si legge Ho anche pensato che non ci fosse il Covid-19, fino a quando non mi sono ammalato. La malattia di Covid-19 non è una sciocchezza. È pesante. Mi sono sentito male il secondo giorno in Turchia. Mi sono svegliato nel cuore della notte perché il mio collo era gonfio e facevo fatica a respirare. Allo stesso tempo, mi faceva un po' male lo stomaco». Queste le sue parole: un ripensamento sulla pericolosità del coronavirus che però non lo ha risparmiato.
Simona Verrazzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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