LA RICHIESTA
ROMA Una doppia manovra a tenaglia contro Salvini. Pd e Italia viva rilanciano la commissione d'inchiesta sul caso Savoini e nel frattempo la maggioranza stringe i tempi sull'indagine conoscitiva sulle ingerenze dei Paesi esteri, in primis la Russia, nella vita politica italiana. A partire prima - in Commissione Esteri a Montecitorio sarà il secondo strumento di pressione nei confronti della Lega. L'indagine conoscitiva non può avere gli stessi poteri della magistratura, ma può avere un maggior peso politico. Nel giro di dieci giorni la maggioranza chiuderà l'accordo sul testo. E nel momento in cui il treno partirà è chiaro che il tema dei presunti fondi russi alla Lega finirà nel tritacarne della prossima campagna elettorale.
Il Movimento 5 stelle ha preteso che l'indagine non riguardasse solo la querelle sull'ex portavoce del Capitano. «Noi afferma il presidente della Commissione Esteri, la pentastellata Marta Grande non siamo magistrati, dobbiamo guardare in maniera più ampia. È sconveniente mirare solo a un partito politico». Ma è evidente sottolinea in ogni caso un'altra fonte grillina che il «Carroccio dovrà sgombrare il campo da tutte le illazioni e se emergerà qualcosa di nuovo Salvini dovrà risponderne di persona, sperando che non si sottragga nuovamente al confronto».
LEGA-RUSSIA
Nel testo preparato dalle forze che sostengono il governo si parla di interferenze volte ad incidere sulla vita democratica e sugli assetti geopolitici del nostro Paese. Sfileranno in Commissione i ministri degli Esteri, dell'Interno, della Difesa, dello Sviluppo, i rappresentanti permanenti in Italia, esperti di politica internazionale. La Lega chiederà la convocazione del presidente del Consiglio Conte sugli incontri tra il ministro della Giustizia Barr e i nostri 007. Dem e renziani punteranno la lente di ingrandimento sul caso Savoini e i rapporti Lega-Russia: nel mirino la riunione segreta tenutasi il 18 ottobre 2018 all'Hotel Metropol di Mosca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA ROMA Una doppia manovra a tenaglia contro Salvini. Pd e Italia viva rilanciano la commissione d'inchiesta sul caso Savoini e nel frattempo la maggioranza stringe i tempi sull'indagine conoscitiva sulle ingerenze dei Paesi esteri, in primis la Russia, nella vita politica italiana. A partire prima - in Commissione Esteri a Montecitorio sarà il secondo strumento di pressione nei confronti della Lega. L'indagine conoscitiva non può avere gli stessi poteri della magistratura, ma può avere un maggior peso politico. Nel giro di dieci giorni la maggioranza chiuderà l'accordo sul testo. E nel momento in cui il treno partirà è chiaro che il tema dei presunti fondi russi alla Lega finirà nel tritacarne della prossima campagna elettorale.
Il Movimento 5 stelle ha preteso che l'indagine non riguardasse solo la querelle sull'ex portavoce del Capitano. «Noi afferma il presidente della Commissione Esteri, la pentastellata Marta Grande non siamo magistrati, dobbiamo guardare in maniera più ampia. È sconveniente mirare solo a un partito politico». Ma è evidente sottolinea in ogni caso un'altra fonte grillina che il «Carroccio dovrà sgombrare il campo da tutte le illazioni e se emergerà qualcosa di nuovo Salvini dovrà risponderne di persona, sperando che non si sottragga nuovamente al confronto».
LEGA-RUSSIA
Nel testo preparato dalle forze che sostengono il governo si parla di interferenze volte ad incidere sulla vita democratica e sugli assetti geopolitici del nostro Paese. Sfileranno in Commissione i ministri degli Esteri, dell'Interno, della Difesa, dello Sviluppo, i rappresentanti permanenti in Italia, esperti di politica internazionale. La Lega chiederà la convocazione del presidente del Consiglio Conte sugli incontri tra il ministro della Giustizia Barr e i nostri 007. Dem e renziani punteranno la lente di ingrandimento sul caso Savoini e i rapporti Lega-Russia: nel mirino la riunione segreta tenutasi il 18 ottobre 2018 all'Hotel Metropol di Mosca.
