La Regione si costituisce parte civile «Territorio pervaso, alziamo la guardia»

Venerdì 5 Giugno 2020
LA POLITICA
VENEZIA Nel procedimento giudiziario che prevedibilmente scaturirà dall'inchiesta penale sulla ndrangheta a Verona, la Regione chiederà di costituirsi parte civile. «L'abbiamo fatto anche per altre vicende, ad esempio la camorra a Eraclea, come previsto peraltro da una legge regionale, che ha introdotto questo obbligo: non dobbiamo abbassare la guardia», spiega il presidente Luca Zaia. Il riferimento è alla norma proposta dal Movimento 5 Stelle, entrata in vigore all'inizio del 2018 e giudicata costituzionalmente legittima dalla Consulta un anno fa.
ALL'ATTACCO
Non a caso il M5s parte all'attacco. Afferma la deputata Francesca Businarolo, presidente della commissione Giustizia della Camera: «Sapevamo che la ndrangheta era presente a Verona ma mai avremmo pensato che il radicamento delle cosche fosse tale da poter costituirne una locale autonoma e indipendente. Preoccupano, in particolare, i possibili collegamenti con la politica locale». Aggiunge la consigliera regionale Erika Baldin: «Si tratta di indagini in corso da tre anni, a conferma del fatto che il problema mafioso non è nuovo in Veneto, come solo noi diciamo da tempo».
LA RICHIESTA
Ma a mobilitarsi è anche il Partito Democratico, con i parlamentari veneti Nicola Pellicani, Vincenzo D'Arienzo, Gianni Dal Moro, Alessia Rotta, Diego Zardini, Roger De Menech, Andrea Ferrazzi e Alessandro Zan, chiedendo al ministro Luciana Lamorgese «di venire a Verona per presiedere un Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica dedicato a questo grave fenomeno, che interessa l'intero Veneto». Alla titolare dell'Interno, i dem ricordano infatti che «già lo scorso anno tre inchieste della Procura distrettuale antimafia di Venezia hanno portato a più di 100 arresti in un mese in tutta la regione, in particolare nelle province di Venezia e Verona, dimostrando come sia un territorio ormai pervaso dalle organizzazioni criminali», tanto che ora la commissione Antimafia «ha in programma una serie di audizioni» sul tema. Ne fa parte anche il vicentino Erik Pretto: «Il contrasto alle mafie deve essere condotto con determinazione, interessando tutti gli ambiti della società civile: classe politica, amministrazioni locali ed istituzioni tutte devono collaborare». (a.pe.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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