LA POLEMICA
VENEZIA Le parole riprendono passo passo i commenti polemici di alcuni

Lunedì 18 Novembre 2019
LA POLEMICA VENEZIA Le parole riprendono passo passo i commenti polemici di alcuni
LA POLEMICA
VENEZIA Le parole riprendono passo passo i commenti polemici di alcuni consiglieri regionali di opposizione che criticano la maggioranza di aver bocciato, proprio nella notte del 12 novembre mentre Venezia veniva sommersa dalla violenza dell'acqua, mozioni ed emendamenti alla legge di stabilità presentati da centrosinistra e M5s sul temo del contrasto ai cambiamenti climatici. Ma a risultare inopportune, a tanti veneziani, sono le risate del ministro Luigi Di Maio e il sorriso che non riesce a celare mentre parla della sala del consiglio veneto, che proprio durante la seduta ha iniziato a riempirsi d'acqua. Una lunga diretta Facebook da cui è stato pescato un breve passaggio che sta scatenando le ire di molti veneziani. «Venezia è in una regione - e qui la prima risata del ministro - in cui il consiglio ha bocciato una nostra proposta sui cambiamenti climatici. E adesso per effetto di quei cambiamenti climatici si sta allagando la sala consiliare della Regione Veneto».
LE REAZIONI
E se a qualcuno (anche tra i cinquestelle veneziani) era passato inosservato, ci ha pensato l'assessore comunale Simone Venturini a condividere uno stralcio del video. «Vergogna scrive Venturini -. Beato lui che trova qualcosa di divertente in queste giornate drammatiche per Venezia. Inaccettabile quel sorrisetto sornione mentre parla del disastro. Un miliardo di danni, decine di sfollati, un patrimonio culturale compromesso e lui sorride». Centinaia i commenti e le reazioni dei veneziani che hanno fatto sapere a Di Maio che lo ringrazieranno ai seggi.
Il capogruppo della Lega in consiglio comunale Giovanni Giusto gli ha risposto con un videoselfie e i piedi in acqua: «Qui a Venezia siamo quasi contenti di aver avuto oggi solo 1,50 metri ma abbiamo passato dei brutti momenti. Il ministro è permesso di sghignazzare sulle nostre sofferenze. Caro Luigi Di Maio, impara da noi veneziani che non pieghiamo la schiena e dai tanti che sono venuti ad aiutarci». La consigliera cinquestelle veneziana Elena La Rocca sbotta: «Sono stufa che si parli di un sorriso e una risata, che sono solo gossip, spostando l'attenzione dal tema drammatico e dai danni fatti dalla Regione negli ultimi 15 anni. Continuano con la politica di cementificazione, senza una visione, poi succedono queste cose e vengono qui a fare finta di non avere responsabilità, di non sapere niente del Mose».
Nel frattempo Di Maio è tornato a parlare di Venezia mentre era in visita a Benevento: «È importante aiutare Venezia e i veneziani, ma allo stesso tempo trattare tutte le città allo stesso modo. La Campania, la Puglia, la Calabria hanno avuto delle difficoltà. Per me è essenziale che si parli e si affrontino le emergenze territoriali dovute al dissesto idrogeologico a pari modo».
E commenti oltre le righe creano tensioni anche tra i dirigenti scolastici.
LO SCONTRO TRA I PROF
In un gruppo social che riunisce i presidi italiani, alcuni dirigenti rispondono no all'invito alla solidarietà lanciato da una collega: «Usassero i 169 milioni che hanno sottratto a Napoli o altre risorse drenate in maniera infame dal Nord al Sud», «chi vi ha detto di costruire sulle palafitte e al disotto del mare o pari», il tono di alcune reazioni. Da Venezia reagisce la preside dell'istituto Barbarigo (che ha perso migliaia di euro di attrezzature dei laboratori e ora sta lavorando per riaprire la scuola), ricordando che nessuno ha chiesto soldi ma anche che proprio l'istituto veneziano aveva organizzato un'iniziativa per donare fondi a un alberghiero di Amatrice devastato dal terremoto: «Questi post sono la vera marea che ci distruggerà. Come pretendiamo che i ragazzini non usino questa moderna Agorà per insultarsi tra loro se i primi a farlo siamo noi, i loro educatori di 50 e 60 anni? Queste parole piene d'odio possono avere effetti devastanti, non lasciamoci trascinare da chi ci vuole in guerra tra noi».
Melody Fusaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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