La nuova stretta

Sabato 15 Agosto 2020
La nuova stretta
IL PROVVEDIMENTO
VENEZIA È qui che si balla. Lungo la costa veneta. E in quella romagnola. È in riva all'Adriatico che il popolo della notte va in cerca del divertimento, davanti a una consolle con dj famosi, musica, luci, bibite. È qui che si rischiano pericolosi assembramenti, quelle vicinanze che possono favorire la trasmissione del coronavirus. Ecco allora che ieri, vigilia di Ferragosto, i governatori delle due regioni interessate, Luca Zaia per il Veneto e Stefano Bonaccini per l'Emilia Romagna, hanno firmato due ordinanze identiche e così sintetizzabili: ballo sì, ma solo distanziati (almeno 2 metri) e con la mascherina. E con il locale pieno a metà. Se poi qualche esercente sgarra, riceverà i lucchetti: discoteca chiusa per 5 giorni. Il tutto con effetto praticamente immediato: le nuove disposizioni hanno efficacia dalle 13 di oggi. Il Ferragosto in discoteca, da Jesolo a Riccione, non sarà una bolgia.
LE PRESCRIZIONI
In Veneto l'ordinanza numero 86 del 14 agosto, subito pubblicata sul Bur, sostituisce le linee guida approvate dalle Regioni il 6 agosto e si fonda sui dati sanitari. Dati, hanno ritenuto a Palazzo Balbi, che non sono tali da imporre la chiusura delle discoteche, ma che comunque consigliano cautela: alla data del 13 agosto c'erano 1385 casi positivi, di cui 30 ricoverati in ospedali per acuti in area non critica e 6 in terapia intensiva, su una disponibilità di 464 posti base in rianimazione e un totale di 825, insomma c'è una ampia adeguatezza dell'offerta di strutture sanitarie pubbliche per far fronte ad ogni esigenza inerente alla gestione del contagio. Dunque, per le discoteche restano le regole della precedenza ordinanza: si balla solo se le piste sono all'aperto. Ma adesso, con la nuova ordinanza, il numero massimo di persone che possono entrare non deve essere superiore al 50% della capienza massima normalmente autorizzata. Di più: adesso c'è l'obbligo di indossare sempre la mascherina nel locale, compreso durante il ballo. Ed è prevista la chiusura immediata del locale, senza alcun rimando ad ulteriori pratiche amministrative, se viene accertato dagli organi di vigilanza il mancato rispetto delle norme fissate dall'ordinanza. Per intenderci: si riproponesse la situazione del Muretto di Jesolo verificatasi una decina di giorni fa scatterebbero i sigilli.
LE SPIEGAZIONI
«È una misura presa contro il rischio che il virus torni a fare la voce grossa - hanno detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin -. Non possiamo vanificare i risultati raggiunti grazie all'impegno e lo sforzo di tutti. Ci rivolgiamo soprattutto ai giovani che nei giorni del lockdown e fino ad oggi sono stati un vero modello di responsabilità e consapevolezza della situazione. Invitiamo loro e tutti gli altri appassionati a pazientare ancora, aderendo alle indicazioni che vengono date e continuando ad avere comportamenti coerenti con la situazione».
LA POLEMICA
Identica ordinanza è stata emessa in Emilia-Romagna: «Vogliamo evitare comportamenti che permettano al contagio di rialzare la testa - ha detto il governatore Stefano Bonaccini -. Per questo è necessario rafforzare prevenzione e controlli, un impegno che va di pari passo con lo straordinario lavoro che i servizi sanitari stanno facendo nei territori grazie all'azione di tracciamento dei casi di positività al virus». Sui social il governatore ha poi risposto alle critiche della sindaca di Riccione, Renata Tosi, che chiedeva evidenze scientifiche per la decisione di dimezzare la capienza delle discoteche e obbligare sempre alle mascherine. La prima cittadina di Riccione, scrive Bonaccini, «parla di colpo di sole: quindi io e Luca Zaia saremmo due irresponsabili visto che è stata condivisa dalle due Regioni?».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci