La Grecia gela l'Italia: isolato chi viene dal Nord Interviene la Farnesina

Lunedì 1 Giugno 2020
IL CASO
MILANO La magia delle isole, l'incanto dei siti archeologici, l'ospitalità. Questo era la Grecia, fino a quando l'ultima voce non è stata depennata: frontiere aperte sì, ma non a tutti. La prossima estate i turisti provenienti dalle zone maggiormente colpite dal Covid finiranno in una black list, sottoposti al tampone e messi in isolamento. Tra i viaggiatori sgraditi ci sono quelli provenienti dal nord Italia: «La Grecia ci chiude la porta in faccia? Sappia che non ci vedranno più», sbotta il governatore del Veneto Luca Zaia. «Facciano come credono, perdono una grande opportunità», incalza il collega emiliano Stefano Bonaccini.
ZONE ROSSE
La questione rischia di sfociare in scontro diplomatico, oggi il ministro degli Esteri Luigi Di Maio avrà un colloquio con l'omologo greco Nikos Dendias e il 9 giugno sarà ad Atene per cercare un compromesso sulle restrizioni. Nel frattempo le regole sono le seguenti: dal 15 giugno i voli internazionali saranno ammessi negli scali di Atene e Salonicco, ma se l'aereo è partito da una delle aree «ad alto rischio» stilato dall'Agenzia europea per la sicurezza aerea i passeggeri dovranno eseguire un test all'arrivo. Se negativo auto-quarantena per una settimana, se positivo di quattordici giorni, si legge sul sito dell'ambasciata greca. E tra le zone rosse ci sono, per l'Italia, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Zaia è furibondo: «La Grecia che mette al bando il Veneto mi pare allucinante. Mi chiedo cosa pensino i loro operatori, sono i nostri turisti che vanno lì. Abbiamo avuto sempre il mito della Grecia. Pensare che la culla della cultura nell'antichità si sia ridotta a fare gli editti per escludere il Veneto...». E propone: «Facciamo i tamponia loro e vediamo che incidenza ha il virus. Non c'è un Paese indenne dal coronavirus. Non siamo degli appestati, ci mancano anche di rispetto. La Grecia deve togliere la nostra regione dal bando, non esiste. Fa anche parte di Schengen». Tuttavia, poiché le frontiere sono competenza dei singoli Paesi, la Grecia ha scelto la via dell'intransigenza. Anche se è meta di 1,6 milioni di italiani ogni anno e di 33 milioni di turisti da tutto il mondo, tre volte la sua popolazione. Nel 2020 andrà bene se ne arriverà un terzo, prevede l'Ispi. A spiegare l'ostracismo nei confronti di una fetta dell'Italia è Gkikas Magiorkinis, epidemiologo della task force del governo di Atene nella lotta al Covid-19, che ha registrato soltanto 2.850 contagi confermati. Alcune isole, disabitate durante l'inverno, hanno presidi sanitari rudimentali che non potrebbero contrastare eventuali focolai. «Se arrivassero 9 milioni di turisti e si ammalasse anche solo l'1%, avremmo 9.000 nuovi malati da gestire», dice Magiorkinis.
FRONTIERE CHIUSE
La Grecia non è un caso unico nell'area Schengen, dove gli spostamenti avvengono in teoria senza quarantene né autocertificazioni, ma gli accordi tra le nazioni sono complicati e le regole diverse. E allora: si potrà andare in vacanza in Croazia esclusivamente con prenotazione alberghiera e non si può passare attraverso la Slovenia, che ha chiuso le frontiere per l'emergenza sanitaria. Sì alla Germania solo per lavoro e altrettanto in Austria, con in più una quarantena di due settimane. La Svizzera riaprirà le frontiere il 6 luglio, forse, mentre gli italiani potranno entrare in Francia solo con un'autocertificazione di assenza di sintomi da Covid. E dall'8 giugno, quattordici giorni di isolamento in Gran Bretagna.
Claudia Guasco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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