LA GIORNATA
VENEZIA Nel giorno della festa della donna il Veneto piange i suoi

Martedì 9 Marzo 2021
LA GIORNATA
VENEZIA Nel giorno della festa della donna il Veneto piange i suoi 10.003 morti da Covid. Il bollettino della Regione diffuso ieri sera ha certificato il superamento della soglia delle diecimila vittime dall'inizio della pandemia, confermandosi all'ottavo posto in Italia per tasso di mortalità. E sempre ieri il tasso di contagio ha subito un'impennata: con 757 positivi su 10.260 tamponi nelle ultime ventiquattr'ore si è superato il 7% di incidenza. Tutto questo in un contesto che vede le curve dei ricoveri riprendere a salire.
LE CRITICITÀ
In tutto il Veneto nell'ultima giornata ci sono stati altri 66 ricoveri, per un totale di 1.294 posti letto occupati più altri 158 nelle rianimazioni. I grafici mostrati ieri dal governatore Luca Zaia segnalano tre province - Padova, Treviso, Verona - dove le curve dei ricoveri in area medica, i cosiddetti reparti non gravi, sono in netta ripresa. È anche per questo che l'imperativo è uno solo: vaccinare. Vaccinare senza sosta. Sette giorni su sette. «Abbiamo chiesto che i centri vaccinali funzionino tutti i giorni, sette su sette», ha detto Zaia preannunciando che domenica prossima in ogni Ulss ci sarà un evento dimostrativo. Del resto, il problema in Veneto non riguarda gli spazi, ma la fornitura di vaccini, ma da quando è stato prospettato sia le dosi che i vaccinatori dovrebbero arrivare. «Sarebbe meglio vaccinare tutti per l'estate», ha detto Zaia che da un lato ha confermato la riduzione delle scorte («Per scelta, in via precauzionale, avevamo tenuto da parte il 30% delle dosi, ora scenderemo al 10%») e dall'altro ha sottolineato che la profilassi sta dando buoni risultati: «Sui vaccini spero si ragioni per fasce di età invece che per categorie, noi intanto nelle case di riposo su 30mila anziani ospiti oggi abbiamo solo 141 positivi».
LE FORNITURE
La novità è che, dopo Pfizer e Moderna, adesso AstraZeneca può essere utilizzato senza più limiti di età: inizialmente era per la fascia 18-55 anni, poi è stato esteso agli under 65, adesso è per tutti. «AstraZeneca è arrivato - ha detto Zaia - e oggi noi vacciniamo con questo tutte le classi di età, tranne casi specifici. Ovviamente cambia ancora il piano vaccinale, che finora era andato con il freno a mano tirato. La previsione è che nel secondo trimestre, quindi da aprile, in Italia arrivino 20 milioni di dosi, noi in Veneto ce ne aspettiamo almeno un milione. E poi ci sarà Johnson & Johnson. Insomma, le forniture dovrebbero esserci e ai direttori delle Ulss abbiano detto di attrezzarsi perché vogliamo arrivare a 45-50mila somministrazioni al giorno». E i vaccinatori? Zaia ha detto che saranno coinvolti i medici di base e anche i mille specializzandi: «Sarà la più grande vaccinazione mondiale della storia, io penso a una catena di montaggio con il vaccinatore servito come il chirurgo con il bisturi».
A tal proposito l'assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, ha confermato che è in fase di chiusura l'accordo con i medici di base per disporre le vaccinazioni a domicilio, negli studi professionali, nelle varie strutture («Un decreto nazionale prevede la copertura delle spese») e che è stata trovata anche una intesa tra ministero e università per l'utilizzo degli specializzandi. «E anche le farmacie si sono rese disponibili».
Quanto alla tempistica, la direttrice della Prevenzione, Francesca Russo, ha detto che «entro questa settimana» si vuole concludere la fase 1/A, quella degli operatori sanitari, anche del settore privato. «E stiamo lavorando al passaporto vaccinale», ha detto Zaia. Che in vista dell'estate non ha dubbi: «Prima di chiedere ai turisti se si sono vaccinati, dobbiamo essere noi, Veneto, Covid-free».
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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