La Francia stacca e riattacca la spina a Vincent. La madre: «Siete assassini»

Martedì 21 Maggio 2019
LA DECISIONE
PARIGI «Lo stanno uccidendo, sono dei mostri». È Viviane, la madre di Vincent Lambert, a lanciare il grido della disperazione nelle ore in cui - dopo 10 anni di battaglia legale combattuta nei tribunali di Francia e d'Europa - prima vengono interrotti e poi in tarda serata vengono ripresi i trattamenti che mantengono in vita il figlio, di 42 anni. «Dopo tanti anni è un sollievo», è invece la posizione di Francois, nipote del paziente, che fa parte della vasta famiglia Lambert che si è dilaniata dal 2013 su questa decisione cruciale.
La moglie di Vincent, Rachel, suo nipote e sei fratelli e sorelle hanno accettato la decisione dei medici, che è stata messa in pratica ieri dopo anni di ricorsi e che potrebbe portare Vincent alla fine del lungo tunnel. Pierre e Viviane Lambert, i genitori, vicini ai cattolici integralisti della Fratellanza sacerdotale San Pio X, sono invece ferocemente contrari, così come un fratello e una sorella del paziente. La decisione di staccare la spina a Lambert, in stato semivegetativo da 10 anni, è stata applicata ieri mattina. Ma alle 23 di ieri sera, dopo una giornata drammatica, la Corte d'appello di Parigi ha ordinato la ripresa delle cure.
LA DISPERAZIONE
«Sono dei mostri, dei mostri, dei nazisti», ha gridato in lacrime allontanandosi in automobile dall'ospedale la madre di Vincent. I due legali dei genitori, in un comunicato, hanno aggiunto che il medico dottor Sanchez «in violazione di tutti i suoi doveri, ha annunciato alla famiglia di aver iniziato il processo di morte senza preavviso, senza tener conto dei ricorsi e delle misure provvisorie». Gli avvocati chiedono la radiazione di Sanchez dall'ordine. Lambert è stato posto in sedazione profonda e la sua alimentazione, rimasta sempre artificiale, è stata interrotta. Non è servito a nulla l'ultimo ricorso dei genitori alla Corte europea dei diritti umani per far sospendere la procedura. La risposta è stata negativa, ricorso respinto perché «non sono stati forniti fatti nuovi». I sanitari - Lambert è stato in questi anni oggetto di almeno una ventina di esami approfonditi di equipe mediche diverse, tutte dello stesso parere - agiscono sulla base della legge in vigore, approvata nel 2016: si vieta l'eutanasia e il suicidio assistito ma si autorizza la sospensione dei trattamenti in caso di «ostinazione irragionevole», con cure che appaiono «inutili, sproporzionate o con l'unico scopo del mantenimento artificiale della vita». Nel maggio 2013, una prima interruzione dei trattamenti e dell'alimentazione era durata 31 giorni ma Vincent non era morto. Questo perché l'equipe medica scelse di mantenere 200 millilitri di idratazione al giorno, per lasciar morire «quasi da solo» Vincent. Ma, a detta degli stessi medici, quella decisione fu «un errore».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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