«La falla: chi veniva dalla Cina doveva andare in quarantena»

Lunedì 24 Febbraio 2020
«La falla: chi veniva dalla Cina doveva andare in quarantena»
L'ESPERTO
VENEZIA «Il virus ha bucato la barriera perché non c'è stato un cordone sufficiente. E la falla è stata non aver messo in quarantena, da subito, tutti coloro che venivano dalla Cina». Lo dice chiaramente il professor Enzo Raise, infettivologo e immunologo, già direttore di malattie infettive dell'Ulss 3 e presidente di malattie infettive del Triveneto. Nel corso della sua lunga carriera ha fronteggiato altre epidemie: dall'ebola alla Sars, dall'influenza avaria a quella suina. Ora, da esperto, ha studiato anche questo nuovo coronavirus, su cui dovrebbe tenere una conferenza venerdì prossimo, a Venezia, sempre che l'appuntamento venga confermato, visti i nuovi contagi anche in centro storico.
Un primo problema - ricostruisce il professore - è stato il ritardo con cui in Cina ha dato l'allarme che «ha determinato la disseminazione di 5 milioni di persone presunte infette nel resto della Cina dalla città di Wuhan. Inoltre l' incertezza dei tempi di incubazione, da 2 a 10 giorni, in realtà da 2 a 14 giorni, ha determinato un aumento della disseminazione poiché ha ridotto la contumacia». Ora un ulteriore problema è legato al tasso d'infettività. «I conti riguardo al tasso di mortalità, che è relativamente basso, tornano. Siamo invece perplessi su quello di infettività. Stando ai colleghi cinesi, ogni infetto ne può infettare altri tre. Ma dall'andamento, l'epidemia ci sembra più infettivante. E la possibilità di contagio maggiore di quella che ci è stata riferita dai medici cinesi».
Sulle misure adottate dall'Italia, Raise premette che «non è questo il momento di fare polemiche, ma c'è stata una falla. Abbiamo bloccato i voli diretti con la Cina, ma dovevamo anche mettere in quarantena chi arrivava dalla Cina, non solo da Wuhan. Abbiamo lasciato un buco. Avevano ragione i governatori Zaia e Fontana a chiedere di mettere in quarantena tutti quelli che tornavano dalla Cina, cinesi e non. Così il virus ha bucato la barriera e ora siamo il primo paese in Europa per contagi».
Perché altri paesi che non avevano bloccato i voli ora sono meno colpiti dell'Italia? «Tutto dipende dalla quantità di interscambi con la Cina. Non è un caso che ad essere colpito è stato il triangolo industriale del Nordest».
Ora che il virus è stato trovato a Venezia per Raise vanno adottate le «misure più protettive, stringere un cordone sanitario attorno alla città, sospendere ogni attività che determini un agglomerato di persone». L'ex primario rassicura poi sui reparti di malattie infettive: «Quattro anni fa abbiamo acquistato nuovi presidi, come le barelle ad alto biocontenimento. Siamo stati previdenti».
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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