LA CRISI
VENEZIA Negozi e perfino hotel di lusso in vendita sulle bacheche on-line,

Venerdì 24 Aprile 2020
LA CRISI
VENEZIA Negozi e perfino hotel di lusso in vendita sulle bacheche on-line, come se fossero un motorino o un paio di sci. È l'effetto Covid-19 sul mercato immobiliare di Venezia, sotto choc a causa della crisi economica come mai era successo. La conseguenza è che on-line fioccano le inserzioni pubblicate privatamente, in più categorie, su siti internet specifici come Subito.it, uno dei portali più conosciuti per il commercio a distanza: sono decine e decine le attività in vendita e in affitto a Venezia postate nelle ultime due settimane, effetto di un lockdown che forse ha offerto più tempo ai titolari per inserire foto e descrizioni dettagliate, se non altro per sondare l'interesse del mercato in un momento in cui la ripresa sembra ancora molto incerta e lontana.
Un fenomeno che, appunto, rappresenta l'altra faccia della crisi di un settore, come quello immobiliare, fin troppo legato all'utenza turistica.
E se da un lato gli appartamenti gestiti per affitti brevi come i bed & breakfast tornano al proprietario per essere messi a disposizione di un uso residenziale, nel caso delle attività commerciali ecco comparire in vendita botteghe storiche nel cuore della città e locali di grande passaggio restauratissimi e adatti a un ristorante, oppure hotel prestigiosi appena fuori dai grandi itinerari, o bar in cessione per chi sia già in possesso di licenza, o saloni di parrucchiera ben avviati.
«Per ora ci siamo concentrati sull'emergenza sanitaria commenta l'assessore comunale di Venezia alle attività produttive Simone Venturini ora bisogna riconoscere che questi sono i sintomi di una malattia altrettanto grave, quella dell'economia, a cui bisogna porre rimedio prima che sia troppo tardi».
Secondo Venturini gli altri paesi si sono già attrezzati per mettere in campo misure di sostegno, mentre l'Italia è in forte ritardo. «Non abbiamo saputo blindare fin da subito i posti di lavoro, il potere di spesa delle famiglie e il settore del commercio. È stato varato il piano industriale che si è concretizzato soprattutto in interventi a spot sottolinea l'assessore veneziano . È vero che il credito d'imposta serve, ma non si vede la sua utilità nell'immediato, non rappresenta la liquidità di cui c'è bisogno ora. E i prestiti da 25mila euro, con una procedura complicata, alla fine sono serviti soltanto per garantire maggiormente le banche».
L'introduzione massiccia sul mercato di attività economiche momentaneamente inattive, insomma, sarebbe proprio lo specchio dell'incapacità del sistema di reagire tempestivamente alla crisi. «Come Comune abbiamo fatto precise richieste al Governo per sanare gli ammanchi in bilancio dei tributi locali prosegue Venturini visto che lo Stato ha margini di bilancio diversi dai nostri e può permettersi il deficit. Ma servono delle misure straordinarie, ad esempio a sostegno degli affitti di azienda, molto diffusi a Venezia, i cui titolari, non avendo alle spalle degli investimenti, diventano molto fragili. Come pure non ci sono ancora aiuti per gli stagionali, che nel settore del turismo sono indispensabili».
Raffaella Vittadello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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