La Cina torna a tendere la mano al made in Italy

Mercoledì 26 Agosto 2020
L'ANNUNCIO
ROMA «Il nostro quadro di alleanze è chiaro». Nella conferenza stampa congiunta a Villa Madama tra i ministri degli Esteri di Italia e Cina, Luigi Di Maio e Wang Ji, i messaggi di entrambe le parti sono giocati sull'equilibrio della nostra politica estera che Di Maio ribadisce. «Alleanze e collocazione geopolitiche dell'Italia non variano e sono ben salde. L'appartenenza alla Unione Europea e alla Nato sono più forti che mai». Ma questa certezza «ci permette di avere un sano e leale rapporto con la Cina», in linea con il ruolo storicamente svolto dall'Italia come «ponte tra Occidente e Oriente», e con «il nostro obiettivo nelle relazioni commerciali ed economiche con la Cina: riequilibrare la bilancia e favorire nuove opportunità di esportare i prodotti Made in Italy».
COOPERAZIONE APERTA
Le agenzie internazionali sottolineano la scelta cinese di far partire il tour europeo di Wang Ji proprio dall'Italia, primo Paese del G7 a sottoscrivere nel marzo 2019 il memorandum d'intesa per il faraonico progetto infrastrutturale Belt and Road, la nuova Via della Seta che nelle strategie di Pechino ne aiuterà la penetrazione commerciale fino in Europa. «Cina e Italia fa eco il ministro cinese a Di Maio sono due eminenti rappresentanti dell'Oriente e dell'Occidente e si sono sempre rispettati». E sono due importanti economie mondiali che «hanno sempre saputo tenere aperta una cooperazione di mutuo beneficio».
Wang Ji fa valere gli investimenti «per più di 10 miliardi di dollari della Cina in Italia e i 6mila progetti dell'Italia in Cina». Il negoziato sul protocollo della Via della Seta ha prodotto 29 accordi per 2.5 miliardi di euro e un potenziale complessivo di 20 miliardi. Di Maio cita le due intese siglate ieri, «una per il gas con Snam e l'altra per l'export di prodotti dell'agroalimentare Made in Italy, a cui si aggiungono importanti partnership nel settore energetico e dei trasporti».
GLI SCAMBI
La Cina è il nostro primo partner commerciale in Asia, e l'Italia il quarto della Cina in Europa. L'accordo sul gas, firmato dall'Ad Snam Marco Alverà e dall'omologo della neo-costituita società cinese di infrastrutture energetiche PipeChina, comprende attività di ricerca e sperimentazioni nel settore dell'idrogeno.
Wang Ji mette al centro della cooperazione il progetto Belt and Road come «forza motrice» per lo sviluppo bilaterale «nei prossimi 50 anni». Ravvivare lo «spirito dell'antica Via della Seta» è il mantra cinese. Si è parlato anche di emergenza Covid, e Wang Ji ha detto che l'aiuto con la cosiddetta «politica delle mascherine» è stato «disinteressato», basato su una mutua solidarietà per cui la Cina non dimentica quanto fatto dall'Italia ai tempi del terremoto del 2008 in Cina.
Di Maio ha affrontato anche il tema dei diritti umani a Hong Kong, tanto più che si trovava ieri a Roma il dissidente Nathan Law per chiedere «un approccio più assertivo del governo italiano verso la Cina». «Ho ribadito al ministro Wang Ji ha detto Di Maio che con i partner europei riteniamo che stabilità e prosperità di Hong Kong, in base al principio di un Paese due sistemi, siano essenziali». L'Italia seguirà l'implementazione della legge sulla sicurezza a Hong Kong, giustificata da Wang Ji dalla necessità di «combattere atti violenti» e ostacolare gli indipendentisti.
IL NODO INFORMAZIONI
Dopo l'Italia, il ministro cinese volerà in Olanda, Francia, Germania e Norvegia, Paesi nei quali l'appello anti-cinese di Mike Pompeo, omologo USA di Wang Ji, ha avuto minore presa. «Non vogliamo la guerra fredda», afferma il cinese. Sullo sfondo il rebus del 5G e l'obbligo imposto ai cinesi all'estero di riferire a Pechino le informazioni raccolte con le nuove tecnologie.
Circostanza richiamata dal Pd per bocca di Enrico Borghi, membro del Copasir vicino al ministro della Difesa Guerini, che avverte Di Maio: «Sul 5G e il ruolo di Huawei devono prevalere le ragioni dell'Alleanza Atlantica. La Cina è un significativo partner commerciale, ma non rientra nel perimetro delle alleanze politiche e militari italiane».
Marco Ventura
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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