La Bce dispiega l'arsenale degli acquisti e abbassa il livello di tolleranza dei rischi

Giovedì 9 Aprile 2020
LE MISURE
ROMA La Bce è di nuovo in campo. Dopo il lancio del Qe Pandemico (Pepp) da 750 miliardi e la rimozione di qualsiasi paletto nella proporzione prevista finora per singolo Paese (il cosiddetto capital key), Francoforte ha rimosso un ulteriore ostacolo alla capacità delle banche di andare a caccia di liquidità sul mercato da mettere a disposizione di imprese e famiglie. È l'ennesima risposta della Banca centrale alla crisi economica e finanziaria causata dalla pandemia di Coronavirus, spiega un comunicato di Bankitalia. La Bce ha infatti deciso di tornare ad accettare i titoli greci, tutt'ora speculativi, come garanzia a fronte delle operazioni di rifinanziamento delle banche.
Una rinuncia storica alla clausola che ammette come collaterale soltanto titoli investment grade per le operazioni di rifinanziamento degli istituti. Ma Francoforte ha anche di fatto tolto ogni valutazione di rischio ai prestiti bancari, decurtando anche gli haircut, i margini di garanzia sulla liquidità applicati ai bond considerati meno solidi, pur di impedire che l'emergenza del coronavirus si trasformi anche in una gravissima stretta creditizia. Soprattutto ora che la recessione spingerà le agenzie di rating a una valanga di downgrade relativamente ai debiti sovrani un po' in tutta Europa.
I DETTAGLI
Per i titoli greci si chiude un ciclo. Per anni a partire dal 2012 le banche elleniche sono state tagliate fuori dal circuito dei finanziamenti Bce perché non più capaci di offrire in garanzia bond classificati investment grade dalle agenzie di rating: a partire dal 20 aprile anche i titoli greci torneranno a funzionare da collaterale. La seconda novità, nel dettaglio, riguarda la decisione di Francoforte di abbassare l'asticella della sua «tolleranza dei rischi» come ulteriore misura di credit easing: accetterà dalle banche crediti di qualità inferiore e in valuta estera, oltre permettere alle banche l'utilizzo dei modelli di valutazione interna della qualità del credito, «anche qualora provvisto della sola approvazione dell'Autorità di Vigilanza», ha precisato la Banca d'Italia.
Francoforte ha poi aperto a una riduzione generalizzata del 20% degli haircut, cioè degli scarti di garanzia che applica nella valutazione del collaterale bancario a fronte di liquidità. E ha abbassato a zero (da 30.000 euro) la soglia minima dei prestiti bancari forniti di garanzia. Una mossa su misura per facilitare la mobilitazione di collateral da prestiti alle piccole imprese. Nello stesso tempo, sale (dal 2,5% al 10% del valore delle garanzie di ciascuna controparte) «il limite di concentrazione previsto per l'utilizzo a garanzia di obbligazioni bancarie senior non garantite (Uncovered bank bonds, le cosiddette Ubb, ndr) emesse da un ente creditizio o da altri soggetti con cui tale ente abbia stretti legami». Si tratta di misure temporanee, valide fino a fine anno, legate cioè alla crisi da Covid-19.
Infine, nell'ambito del regime relativo agli ACC sui crediti, spiega Bankitalia, «sono in corso approfondimenti per ampliare ulteriormente il novero delle attività stanziabili, nonché per definire le modalità di attuazione e le misure di controllo dei rischi necessari per accettare in garanzia i prestiti a famiglie e imprese assistiti da una garanzia statale concessa per far fronte all'emergenza da Covid-19». Una misura che tiene conto dei finanziamenti a imprese e famiglie con garanzia statale previsti dal decreto Liquidità, evidentemente. Ma, secondo alcune font, le misure potrebbero non esaurirsi qui: il consiglio direttivo avrebbe dato mandato ai comitati dell'Eurosistema di «valutare misure per mitigare temporaneamente gli effetti sulla disponibilità di collaterale che dovessero derivare da downgrade dei rating dovuti all'impatto economico del coronavirus».
Tanto per confermare l'attenzione della Bce alla stabilità finanziaria di questi tempi. Intanto, nella prima settimana di operatività del Programma Pepp Eurotower ha investito 30,2 miliardi di euro per acquistare bond emessi dagli stati, secondo quanto emerge dal bilancio settimanale dell'Eurotower che segnala anche un aumento da 15,4 miliardi della posizione netta in valuta estera per via delle operazioni di liquidità in dollari.
Roberta Amoruso
Rosario Dimito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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